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29 novembre 2020

News

COVID Italia. La curva decresce ma non ovunque. Parola d’ordine DPCM: massima cautela


Sono 26.323 i contagi da coronavirus in Italia resi noti oggi secondo il bollettino del ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 686 morti, che portano il totale a 54.363 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 225.940 tamponi.

Sono 20 in meno di ieri le persone ricoverate in terapia intensiva con coronavirus in Italia, così il totale dei pazienti in rianimazione scende a 3.762. Scende anche il numero dei ricoverati nei reparti ospedalieri, che sono 385 in meno di ieri. Il totale cala a 33.299.

“In Italia la curva sta decrescendo sia per quanto riguarda i casi sintomatici sia per quanto riguarda i casi positivi” ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in conferenza sull’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia. “Oggi vediamo un quadro che da una parte ci mostra una prospettiva di riduzione, dall’altra ci richiama ad una grande responsabilità per il rispetto delle misure. Ci sono regioni in cui il confronto tra le incidenze calcolate in due periodi, negli ultimi 15 giorni e nei 15 giorni precedenti, mostra una decrescita. Ci sono alcune regioni però in cui il confronto mostra una crescita. Abbiamo ancora un’incidenza elevata se si considera il periodo dei 7 giorni. Abbiamo in ogni caso una realtà italiana molto diversificata tra le varie regioni: alcune hanno un’incidenza a 2 cifre nei 15 giorni, altre hanno un’incidenza a 3 cifre”.

La parola d’ordine è massima cautela. E così, mentre si ragiona sul nodo dei viaggi di Natale, tramonta l’ipotesi di un ritorno tra i banchi a dicembre, caldeggiato dalla ministra Lucia Azzolina: il governo è orientato verso una riapertura delle aule il 7 gennaio, a festività concluse, accogliendo così le istanze dei presidenti di Regione. Il confronto è aperto in vista del varo del nuovo dpcm: tutte le scelte, viene sottolineato, sia quelle su dicembre che quelle su gennaio, dipenderanno dai dati del contagio.

Resta poi ancora la questione degli spostamenti tra le Regioni, col rientro a casa per Natale, il principale nodo che il governo deve sciogliere in vista del prossimo Dpcm. Una questione non da poco anche perchè l’esecutivo, considerando il raffreddamento della curva dei contagi, si attende un’Italia quasi tutta gialla per metà dicembre, il che vorrebbe dire -stando alle attuali regole- libertà di spostamento: una mobilità che potrebbe fare da moltiplicatore ai contagi un po’ come successe per Ferragosto. “La curva si è raffreddata e nei prossimi giorni si andrà sotto l’1, per metà dicembre è probabile che tutta Italia sia gialla – è il ragionamento di un’alta fonte di governo- ma non possiamo riaprire a Natale e Capodanno con il rischio di dover richiudere di nuovo a febbraio a causa di una terza ondata”.

Insomma l’obiettivo potrebbe essere un nuovo Dpcm nei prossimi giorni con regole omogenee per tutto il Paese dal 4 dicembre in poi e una sorta di ‘giallo rafforzato’ per contemperare le esigenze sanitarie e quelle economiche. La dicotomia di sempre. Assodato che non ci sarà alcun ‘liberi tutti’ per le feste nè tantomeno vacanze sulla neve, si tratta nella maggioranza e nell’interlocuzione con gli esperti sugli spostamenti tra regioni per raggiungere i propri cari. Da stabilire ancora limiti e deroghe; un’ipotesi è di permettere il ritorno alla residenza e il ricongiungimento con genitori anziani (con autocertificazione).
E’ quest’ultima dei ritorni a casa per il Natale una delle questioni che stanno più a cuore agli italiani, che di fronte ancora a centinaia di morti al giorno – numeri che a volte sembrano rimossi – e decine di migliaia di tamponi positivi, vedranno vietate le tavolate fuori casa il 25 e a Santo Stefano. Il governo non stabilirà un numero massimo di commensali tra le mura domestiche, ma darà raccomandazioni. “Limitare al massimo anche nelle proprie abitazioni il numero di persone che si ritrovano”, ha prescritto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro. (ADNKRONOS)


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