Covid, Lilly: "Con anticorpi monoclonali -70% morti"
26 gennaio 2021

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Covid, Lilly: “Con anticorpi monoclonali -70% morti”


(Adnkronos)

Il trattamento con la combinazione di due anticorpi neutralizzanti targati Lilly ha ridotto il rischio di ricovero e morte per Covid-19 del 70%. Lo annuncia la stessa Eli Lilly and Company, sulla base dei risultati dello studio di fase 3 Blaze-1.

Bamlanivimab (LY-CoV555) ed etesevimab (LY-CoV016) sono stati testati in pazienti ad alto rischio con recente diagnosi di Covid-19: su 1.035 persone, ci sono stati 11 eventi come ricoveri e decessi (2,1%) nei pazienti che assumevano la terapia e 36 eventi (7,0%) in quelli trattati invece con placebo. Ci sono stati 10 morti in totale, tutti verificatisi in pazienti che assumevano placebo e nessuno fra quelli che hanno ricevuto gli anticorpi. Dallo studio emerge anche “una forte evidenza che la terapia ha ridotto la carica virale e accelerato la risoluzione dei sintomi“.

“Questi risultati entusiasmanti, che replicano i dati positivi di fase 2, aggiungono un’importante evidenza clinica – commenta Daniel Skovronsky, direttore scientifico di Lilly e presidente dei Lilly Research Laboratories – sul ruolo che gli anticorpi neutralizzanti possono svolgere nella lotta contro questa pandemia. Mentre la natura preliminare dei risultati di fase 2 sugli anticorpi monoclonali neutralizzanti per Covid-19 poteva determinare un’accettazione limitata del trattamento, questi dati di fase 3 rafforzano ulteriormente le prove disponibili”, sottolinea spiegando che Lilly è “in attesa di ricevere l’autorizzazione dell’uso di emergenza della Fda per questa terapia potenzialmente salvavita”. Del resto, uno dei due anticorpi da solo, bamlanivimab, “è autorizzato per l’uso di emergenza come trattamento per i pazienti ad alto rischio, con Covid-19 da lieve a moderato, negli Stati Uniti e in altri Paesi nel mondo”.

“Ottime, ottime, ottime notizie. Il cocktail di anticorpi monoclonali umani della Eli Lilly (peraltro prodotti in Italia, a Latina!) riduce il rischio di ospedalizzazione e di morte del 70%. Da notare, nessun morto tra i pazienti trattati” scrive sui social Roberto Burioni, virologo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “Adesso muoviamoci”, chiosa il virologo.


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