“Dai dati ancora parziali che abbiamo, probabilmente Omicron BA.5 è stimabile già al 70% di prevalenza, con BA.4 che invece è presente in misura minore”. Lo riferisce all’Adnkronos Salute Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Nell’ultima flash survey dell’Iss, in Italia il 7 giugno scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.2 predominante e la sottovarianti BA.5 al 23%.
“Abbiamo anche trovato due varianti di BA.2 che sono abbastanza diffuse negli Usa, il segnale della ripresa dei viaggi e della dismissione di tutte le misure di contenimento”, evidenzia Pistello.
Con l’avvio della campagna vaccinale con la quarta dose per over 60 e i fragili, una variante così contagiosa può creare dei problemi? “Saremo sempre un passo indietro rispetto al virus – risponde il virologo – Come è accaduto con l’Hiv, produciamo anticorpi per ogni variante, ma il virus è già cambiato. Io rimango dell’idea che per la quarta dose forse conveniva aspettare il vaccino aggiornato. Credo che la decisione sia stata presa sulla scia dell’emotività per la repentina salita dei casi nelle ultime settimane”.