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15 gennaio 2021

News

CRISI: verso il Conte Ter con esuli renziani. Lunedì in Aula, Pd e M5S: «Basta con Italia Viva», l’ira di Renzi, il sostegno di Nencini


Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto ieri pomeriggio al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
Il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate dalla sen. Teresa Bellanova dalla carica di Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – il relativo interim è stato assunto dal Presidente del Consiglio dei Ministri -, dalla prof. Elena Bonetti dalla carica di Ministro senza portafoglio e dall’on. Ivan Scalfarotto, Sottosegretario di Stato.

Il Presidente del Consiglio ha quindi illustrato al Presidente della Repubblica la situazione politica determinatasi a seguito di tali dimissioni ed ha rappresentato la volontà di promuovere in Parlamento l’indispensabile chiarimento politico mediante comunicazioni da rendere dinanzi alle Camere.
Il Presidente della Repubblica ha preso atto degli intendimenti così manifestati dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Conte terrà comunicazioni nell’Aula della Camera lunedì. L’orario sarà definito dal presidente Fico dopo essersi consultato con la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati. Emerge dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

- “Noi siamo stati molto chiari, chi stacca la spina, chi mette in difficoltà il governo non è più un interlocutore, e questa situazione di instabilità sta danneggiando l’Italia anche davanti alla comunità internazionale”. Lo afferma Luigi Di Maio al Tg1, rispondendo alla domanda se ci siano ancora margini per ricucire con Matteo Renzi.

Irata la reazione di Matteo Renzi: “Se io sto fuori? Io sto fuori. Se loro hanno i numeri, questa è la democrazia parlamentare che vince. Tanto di cappello. Ma se i numeri non ce l’hanno si andrà al Quirinale e si farà un altro governo”.

I renziani restano spiazzati dalla chiusura totale degli ormai ex alleati di governo, del Pd, in particolare. Stavolta la mossa del cavallo non è riuscita. E c’è sgomento tra le truppe di Matteo Renzi con il timore che sia partita una resa dei conti dura nei loro confronti. “I responsabili alla fine sono usciti fuori… E puntano a trovarli anche tra i nostri -dice un esponente Iv parlando con l’Adnkronos-, vogliono spaccare il gruppo al Senato”. Un esito non escluso.

Intanto la caccia ai responsabili è partita e PD e M5S incassano l’outing di Riccardo Nencini che, con il suo simbolo aveva consentito la nascita del gruppo al Senato: si è schierato nella file dei ‘costruttori’, come ha detto questa mattina anche Luigi Di Maio. “Chi ha maggiori responsabilità è chiamato ad esercitarle fuoriuscendo dalla logica dei duellanti e tenendo fermo il richiamo del Presidente della Repubblica. Noi siamo tra i costruttori”. Una scelta quella di Nencini che potrebbe mettere a rischio il gruppo? “Non lo so, vediamo, forse”. (RED)

 

 


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