A sx un'immagine della fiction La sposa, a dx Carmela Rocca a 17 anni nel giorno del matrimonio per procura
20 gennaio 2022
A sx un'immagine della fiction La sposa, a dx Carmela Rocca a 17 anni nel giorno del matrimonio per procura

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DA FICTION A REALTA’. Carmela Rocca «un’altra Sposa per procura, per fare onore a tutti calabresi nel mondo»: la testimonianza


Riceviamo e volentieri pubblichiamo la struggente testimonianza di Carmela Rocca Palermo, nata a Lamezia Terme Sambiase, sposa per procura ed emigrata all’età di 17 anni in Australia, dove tuttora vive. 
Tanto lontano…
Sono ormai tanti anni che vivo in questa nuova terra, eppure se mi chiedo il perché io stia in questo nuovo paese, ancora non trovo una risposta. Strano! Forse ancora vivo nei pensieri di quando ero ragazza, ero fanciulla allora, immaginando tutto un altro mondo.
Mi è sempre piaciuto immaginare una vita diversa, oltre al lavoro ed ai doveri familiari, ho sempre coltivato la lettura e la scrittura. Anzi, di tanto in tanto scrivo qualche poesia, perché attraverso le mie parole posso trasmettere i miei sentimenti e stati d’animo.
Tuttavia, se mi fermo e penso al passato, posso notare che, da quando lasciai il mio paese natale, il percorso della mia vita non è stato molto facile. Mi viene sempre da pensare a quando, appena arrivata in Australia, ancora giovane e piena di vita, mi trovai calata in un mondo di incertezze.
Avevo appena 17 anni, quando, senza neanche pensarci, chiusi i miei libri e venni in questa nuova terra.
Non avevo un fratello od una sorella vicini cui aprire il mio cuore.
A quel tempo odiavo la lingua inglese, odiavo il mondo intero ed ero insicura di me. Ero sola con mio marito.
Il giorno me ne stavo da sola a casa ad ascoltare qualche disco italiano, poiché solo così potevo dimenticare la vera realtà. La realtà di una immensa solitudine, la realtà di una triste malinconia, che mi travolgeva il cuore ogni volta che pensavo alla mia patria lontana..
Eppure il tempo correva e in breve mi ritrovai già mamma e con tanti bambini da crescere. Di giorno lavoravo e di notte leggevo un vecchio libro in inglese di quando ero in Italia.
Sul lavoro le difficoltà della lingua non mancavano. Capivo sempre la parola sbagliata. Mi sentivo di essere sempre esclusa, come se non facessi parte dell’intero gruppo di lavoro. Nessuno potrà mai immaginare quanto soffrissi, però nella mente mi dicevo che un giorno sarei tornata a scuola per completare ciò che avevo lasciato incompiuto.
Così decisi di lasciare il lavoro, girando le spalle alla grande porta della fabbrica, con la speranza di una nuova vita e sognando ad occhi aperti libri e quaderni. Non ci sono parole adatte per esprimere la mia soddisfazione. Essere a scuola e sentirmi come in un altro mondo. Perciò non è mai troppo tardi per dare alla vita ciò che non si è avuto in giovane età. Potrei dire di stare ancora sognando, come solevo fantasticare da ragazza.
Anzi, se mi guardo indietro, noto di non essere molto diversa da quando ero bambina.
Solamente così, attraverso le mie idee, le mie parole e le mie esperienze, acquisite fino ad oggi, potrò dare risposta del perché della mia lunga permanenza in Australia.
Sono ormai cinquantuno anni che vivo in questa nuova terra, che attraverso i sacrifici ho imparato a rispettare ed amare. E, a essere sincera, devo dire di amare questo nuovo paese come la mia vera patria, poiché vi arrivai fanciulla, incerta, insicura, malinconica e triste, ma con il passar degli anni sono diventata adulta e sicura, affrontando con più coraggio questo lungo percorso di vita, iniziato in Italia, dove sono nata, seconda di sei figli, a Sambiase, in provincia di Catanzaro.
Sempre in Italia frequentai le scuole superiori presso l’Istituto Magistrale a Paola (CS), quindi, avendo sposato per procura un ex vicino di casa, già residente in Australia, emigrai appena diciassettenne in Australia, senza poter ultimare la scuola. E fu per questo che all’età di quarantacinque anni mi iscrissi a scuola in Australia fino al conseguimento della maturità, dedicando inoltre altri due anni allo studio della lingua inglese presso l’RMT di Melbourne. Nel 1988 frequentai un corso, diplomandomi per l’insegnamento della lingua italiana.
Madre di sei figli, ho trovato il tempo di dedicarmi con passione al lavoro, alla famiglia ed allo studio, partecipando inoltre con successo a vari concorsi letterari sia in Australia che in Italia e contribuendo alla realizzazione di due libri della Società Storica Italiana di Melbourne: “Italiani d’Australia”, pubblicato nel 1988, e “La sposa per procura”.
Dal 1988 la Libreria di Melbourne a Victoria custodisce una serie di fotografie e tutta la mia storia.1457741_669236146434185_1070506277_n25542596_1153964718073511_4208663760942654568_oCarmela Rocca con il marito
Lettera a mia madre 15 /7/ 91
Carissima madre,
sono le otto del mattino: il cielo e` scuro e piove lentamente. Nell’aria c’e` un silenzio ed un senso di pace, anche il tempo si è fermato, per godere il suono magico dell’acqua che cade sempre più fitta.
Ho appena iniziato la mia giornata con le solite cose del mattino. Però, adesso, vorrei dedicare cinque minuti di tempo per scrivere la tua lettera .
Delle volte vado in fretta, ma oggi sento quel tale bisogno di scrivere con più tempo e serenità.
Non mi piace scrivere in fretta. Purtroppo, qualche volta succede.
Nella mia mente sempre ti cerco, come facevo da bambina. Però, in realtà anch’io sono madre e nonna, come tutte le altre nonne del mondo. Ma, in fondo in fondo, vivo e sogno il tempo ormai passato.
La famiglia cresce e la vita si accorcia, mentre io rompo questo silenzio attraverso la mia penna ed un pezzo di carta.
Forse un giorno, seppure lontano, non ci sarà bisogno più di scrivere. Non avrò a chi inviare le mie lettere…
Tutto sarà diverso.
Oggi anche piangere fa bene.
Domani non vale più. È meglio piangerti da viva, anziché lacrimare quando non ci sarai più.
Domani non lo so!
Domani non sarà come oggi e oggi non sarà come domani.
Ti bacio con tanto affetto
Carmela
Mia madre non ha mai ricevuto questa lettera, perché non volevo che si dispiacesse per me.
Io sono l’unica della famiglia che vive lontana, ecco perché la mia nostalgia è sempre viva.
Penso che diari di questo tipo siano molto importanti, perché solo cosi si potrà capire meglio il cuore di una persona che vive lontana dall’Italia.
[Trovate il racconto anche su Fb nel gruppo Le 1001 storie degli Italiani nel Mondo]. In foto di copertina: Carmela Rocca Palermo nel 1957, appena arrivata in Australia 


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