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31 gennaio 2019

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Dall’8 febbraio il Museo Marca di Catanzaro celebra il grande artista calabrese Cesare Berlingieri


Dall’8 febbraio al 15 aprile 2019, il MARCA Museo delle Arti di Catanzaro, diretto da Rocco Guglielmo, celebra Cesare Berlingeri (Cittanova, RC, 1948), uno degli artisti calabresi più apprezzati e conosciuti del panorama delle arti visive nazionali e internazionali.

La mostra, dal titolo Forme nel tempo, curata da Maurizio Vanni e organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, in collaborazione con l’Associazione Spirale d’idee e l’Archivio Cesare Berlingeri, presenta 50 opere, tra cui alcune realizzate per l’occasione,in grado di ripercorrere il percorso creativo di Berlingeri dagli anni ottanta fino a oggi.
Il percorso espositivo, che coinvolge i tre piani del museo calabrese, si apre con alcune delle sue installazioni più significative, quindi prosegue con un dialogo tra le opere storiche della collezione del MARCA e quelle prodotte per questo appuntamento da Berlingeri.

Come afferma il curatore, Maurizio Vanni, «Berlingeri non cerca un omaggio al passato e non vuole certo sfidare i grandi nomi che l’hanno preceduto. Piuttosto è come se volesse completare lo spazio con un colloquio con il tempo, con forme che cercano una connessione con l’essenza delle opere presenti, attraverso un ‘effimero sospeso’ che permette al visitatore di vivere la collezione attraverso ottiche inedite».

La retrospettiva propone inoltre un ampio confronto tra le opere recenti e i lavori storici di Berlingeri, come quelli caratterizzate dalcolore blu oltremare degli anni ottanta, che hanno contraddistinto il suo cammino artistico internazionale e che sono stati esposti, tra gli altri, in alcuni dei musei più importanti del Brasile come al MAM – Museo di Arte Moderna di Salvador de Bahia e di Rio de Janeiro, e al MAC – Museo di Arte Contemporanea di Goiânia.

«I lavori di Cesare Berlingeri», sottolinea Maurizio Vanni, «hanno il potere di rimettere in discussione la realtà, lo spazio e il tempo e di ridefinire il tutto, individuando elementi di senso nuovi destinati a modificare teorie e pensieri codificati”. Berlingeri non lavora partendo dall’idea di qualcosa che è già successo, ma quasi come in un rito propiziatorio si proietta su ciò che deve ancora accadere. Ne scaturisce un’evoluzione artistica costante dove nulla è mai uguale a se stesso e anche se lo fosse la nostra intelligenza emotiva non lo riconoscerebbe a distanza di tempo perché essa stessa è trasformata. Tutto risponde a un’effimera matrice che si sintetizza in una o più azioni, piegature, avvolgimenti, istallazioni più cerebrali che fisiche, legate a forme che esaltano maggiormente la concezione ciclica del tempo che non lo spazio».


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