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19 ottobre 2017

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De Biase: «Lamezia ha i numeri per determinare il proprio destino, ma ancora non sa essere una città unita»


Il futuro della città di Lamezia Terme non può che essere nelle mani dei lametini, dobbiamo avere fiducia per risultare fautori del nostro destino. E’ necessario fare quadrato, crederci, per difendere la propria città, il proprio territorio, le proprie prerogative.

Basta essere sempre divisi o, cosa ancor più grave, pensare al proprio tornaconto personale e poco al bene comune, o peggio ancora «vendere» la propria città. Stiamo compromettendo il futuro dei nostri figli; molti sono stati costretti a partire e molti altri lo faranno in futuro se con diamo una svolta alla nostra città e al nostro territorio.

Abbiamo la forza per farlo, ma siamo disgregati, basta pensare che solo Lamezia Terme ha 45.000 cittadini aventi diritto al voto, da soli potremmo determinare l’elezione del presidente della Regione Calabria, invece contiamo come un piccolo paesino di 2.000 abitanti.

Non sappiamo essere ancora una città unita, questo è il motivo dei continui soprusi ai danni di Lamezia Terme. Purtroppo l’elenco delle occasioni perse e dei furti è lungo: speravamo che Lamezia diventasse Provincia, Città della fiction, un borgo termale.

Anelavamo ad avere il porto, la Scuola di polizia penitenziaria l’Edilizia per le forze dell’ordine, Icom, area commercial, una Sir con uno sviluppo industriale reale, la Zona franca urbana, la Biofata (prodotti biologici), il Centro protesi Inail per l’intero mediterraneo.

E ancora, la Metropolitana di superficie, l’Ente fiera regionale, la sede regionale dell’enoteca, un carcere adeguato al servizio della Calabria. Credevamo in un centro grandi ustionati, speravamo che la nostra Azienda sanitaria non venisse accorpata a Girifalco-Chiaravalle-Soverato, ambivamo ad avere il Trauma Center, puntavamo ad un HUB per Lamezia e abbiamo avuto uno Spoke.

Ma possibile che di questa città se ne possono servire tutti, ma in cambio non può avere nulla? Catanzaro nel frattempo si gode un super HUB di Catanzaro che si compone di Germaneto con policlinico universitario, fondazione Tommaso Campanella, azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, Sant’Anna Hospital, Villa Serena, Villa del Sole, San Vincenzo. Davanti a tutto questo, Lamezia sopravvivrà?

Senza contare che Catanzaro cresce e si spande con: la cittadella sanitaria già realizzata, lo snodo autostradale avviato, il centro della protezione civile, la cittadella universitaria, lo snodo e la nuova stazione ferroviaria già realizzati e la cittadella regionale.

Tutto questo lo paga il nostro territorio, che deve fare i conti con Catanzaro che pensa in grande, in tutti i settori, tra cui anche la cultura. Basti pensare al Complesso San Giovanni, il Museo del passato e del futuro, il Politeama, il Parco della Biodiversità.

Ma la cosa che allarma di più è che, se dobbiamo raggiungere obiettivi di grande respiro, come la Zes, Catanzaro anela la vicinanza di Lamezia per quello che ha e per quello che rappresenta.

Bene fa comunque il Sindaco Paolo Mascaro a vigilare, proporre e interagire con il sindaco Abramo e con il Sindaco di Crotone, ma una volta per tutte diamo a Lamezia il ruolo che merita, cerniera della Calabria su cui investire e non solo prendere.
Salvatore De Biase
Presidente del Consiglio comunale di Lamezia Terme


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