Dopo la scadenza dell’ultimo ‘periodo di grazia’ l’agenzia Moody’s ha comunicato ufficialmente il default della Russia sul suo debito estero, ricordando che Mosca non ha pagato gli interessi in scadenza su due titoli di stato. L’ultima insolvenza della Russia sul proprio debito estero si è verificata più di un secolo fa, quando non furono effettuati pagamenti ai creditori internazionali nel 1918 in seguito alla rivoluzione bolscevica. L’ultimo default sovrano di Mosca è stato nel 1998 a causa della crisi finanziaria causata dal calo dei prezzi del petrolio e dal crollo del rublo, ma in quel caso il default aveva colpito solo il debito interno.
L’insolvenza dichiarata dall’agenzia di rating non è tuttavia dovuta alla mancanza di fondi – le casse della Russia sono piene per via dell’aumento dei prezzi dell’energia – ma piuttosto alle sanzioni occidentali imposte per l’invasione dell’Ucraina, che ha reso praticamente impossibile il pagamento dei debiti all’estero. Il fatto che i pagamenti di Mosca siano bloccati a causa delle sanzioni “non è un problema nostro”, ha affermato ieri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.