Dimissioni Conte, cosa succede oggi: le news
26 gennaio 2021

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Dimissioni Conte, cosa succede oggi: le news


Prima il Cdm, convocato per le 9, poi il premier Giuseppe Conte sale al Colle per le dimissioni. Tutte le ultime notizie sulla crisi di governo.

9.55 – “L’accanimento per andare in Parlamento sulla relazione Bonafede era una sciocchezza. Se oggi Conte va al Quirinale con la possibilità di avere il reincarico è perché non è stato battuto in Parlamento”. Lo ha detto a Skytg24 il senatore Pier Ferdinando Casini, che ha anche detto di sperare che, al contrario delle smentite di ieri, proprio il Pd abbia consigliato al premier il passo delle dimissioni.

9.52 – “Nel centrodestra ci sono pesi diversi, forze molto grandi che hanno un peso diverso da quelle piccole, ma la dignità deve essere uguale per tutti. Anch’io auspico che il centrodestra non si divida, però anche che non ci si dimentichi di dire che si va al Quirinale” ad esporre la posizione della coalizione. Lo dice Gaetano Quagliariello di Idea a La7.

9.41 – Sul tavolo del Consiglio dei ministri, a Palazzo Chigi, sarà esaminato ‘fuori sacco’ il provvedimento sull’autonomia del Coni, un passaggio necessario e non rinviabile per evitare che l’Italia si presenti alle prossime Olimpiadi di Tokyo senza tricolore e inno di Mameli. L’esame della misura nel Cdm dove il premier Giuseppe Conte condividerà con i ministri la decisione di dimettersi viene confermata da diverse fonti di governo all’Adnkronos.

9.35 – “Direi che è una presa d’atto della realtà: era una maggioranza che non era espressione degli elettori. Al contrario, era costituita da forze politiche che si sono combattute in modo addirittura violento. Non poteva fare molta strada un governo che non è nato né da una legittimazione elettorale né da un progetto condiviso. Un governo creato solo per impedire agli avversari di governare”. Così, al Giornale, sulla crisi di governo, Silvio Berlusconi, che sottolinea: “Purtroppo tutto questo è coinciso con la peggiore emergenza sanitaria ed economica degli ultimi 70 anni. Io non ho mai sollevato polemiche, in questi mesi, per senso di responsabilità, ma era evidente che il governo non ce l’avrebbe fatta. Adesso le strade possibili sono o un governo che rappresenti veramente il Paese oppure restituire la parola agli italiani.”.

9.29 – E’ iniziato il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Al termine, il premier Giuseppe Conte salirà al Colle per rassegnare le dimissioni.

9.23 – “Siamo assolutamente compatti, stiamo discutendo tanto, in Parlamento non ci sono soldati che prendono ordini”. Lo dice Luigi Marattin a La7, rispondendo a una domanda sulle presunte divisioni in Italia viva. “Dobbiamo imparare a non avere più paura dei leader, in Italia si pensa sempre all’uomo solo al comando”, ricorda l’esponente renziano.

9.18 – ”Prima è necessario un chiarimento della posizione di Italia Viva per capire le ragioni di questa crisi. Abbiamo fatto una operazione alla luce del sole. Abbiamo fatto un dibattito in Parlamento tra Camera e Senato di quasi 24 ore e le ragioni di questa crisi non sono emerse”. Lo sottolinea il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, in un’intervista a Radio Capital.

9.04 – ”Credo che ora si apra una fase nella quale se ci sono le condizioni per rispondere positivamente all’appello che il Partito democratico e lo stesso presidente del Consiglio Conte ha fatto agli europeisti, ai liberali, ai socialisti in Parlamento per allargare la maggioranza, rafforzarla e affrontare i problemi veri del Paese e non quelli diciamo così immaginati in un dibattito che si è ammalato di chiacchiericcio, se ci sono queste condizioni mai come ora è bene che emergano”. Così la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, in un’intervista a Radio Capital.

8.53 – “Se il dibattito è come rafforzare una maggioranza di centro-sinistra che appoggia il premier Conte è assolutamente legittimo ma non ci interessa nel senso che staremo a guardare, daremo una mano come potremo. Non abbiamo mai fatto l’opposizione con la scimitarra tra i denti e non lo faremo col Conte ter o quater”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti questa mattina nel suo intervento alla trasmissione ‘Agorà’ di Rai3. “Se invece – prosegue – viceversa usciamo dagli schemi della politica così com’è oggi ed entriamo nella dinamica dell’unità nazionale della salvezza pubblica, del governo di scopo, diventa qualcosa di possibile”.

8.44 – “Non ci interessa sostituire qualcuno” ma “se la maggioranza ripristina il dialogo interno e poi lancia appello per un governo di unità nazionale con riforma elettorale, possiamo ragionare”. Lo ha detto a ‘Radio anch’io’ il senatore di ‘Cambiamo!’ Paolo Romani. “Sarebbe un passo avanti un appello alla responsabilità e non più ai responsabili perché si uscirebbe dal perimetro della vecchia maggioranza”, ha proseguito Romani dicendosi interessato “a un percorso di riforma elettorale”.

8.35 – “Le soluzioni le vedremo nel corso di questa crisi. Ora inizieranno le consultazioni e l’esito si vedrà alla fine. Io penso che Conte sia il punto di sintesi dentro la maggioranza: e credo che questo sia l’unico schema in grado di opporsi alla destra”. Lo dice Nicola Fratoianni (Leu) nel corso della trasmissione di Rai Tre ‘Agorà’.

8.12 – “Penso che attualmente l’unico governo possibile sia un governo Conte, anche perché lui ha un grande ascendente sul gruppo del M5S. Proprio per questo motivo, se facesse valere questo ascendente, potrebbe rendere impossibile la formazione di qualunque altro governo. Credo che il centrodestra abbia fatto un errore a dire: elezioni o morte, perché così non hanno fatto altro che rendere il governo Conte l’unica alternativa. Sarebbe stato più saggio spingere per un governo di unità nazionale”. Così Gaetano Quagliariello, senatore di Idea – Cambiamo, ospite di ‘Radio Cusano Campus’.

8.07 – “Un nuovo patto politico di legislatura”, anche con Italia Viva. Questa la proposta di Lorenzo Guerini: un Conte ter sostenuto da tutte le forze della vecchia maggioranza e allargato anche ai costruttori centristi. “Adesso intorno a Conte, figura imprescindibile di equilibrio tra le forze che fin qui hanno sostenuto il governo – dice il ministro della Difesa in un’intervista a ‘la Repubblica’ – si metta in moto la costruzione di una maggioranza politica e parlamentare che comprenda tutte le forze che si richiamano a un chiaro orizzonte europeista”. Fermo restando che “Italia Viva ha la responsabilità di aver causato una crisi inspiegabile di cui sfuggono ai più le ragioni politiche”.

7.45 – “Siamo di fronte a un’emergenza: il Parlamento e le forze politiche devono trovare una soluzione e indicare una strada per il rilancio. Subito. L’Italia non può permettersi di perdere altri mesi per una campagna elettorale. Nessuno ce lo perdonerebbe e l’Europa non capirebbe”. Così, a ‘la Repubblica’, Romano Prodi sulla crisi di governo. “C’è la necessità assoluta – dice l’ex premier – di un governo che prepari un programma nuovo come richiedono l’Europa e la situazione in cui siamo”.


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