Una visita pressoché inaspettata quella fatta dal fondatore di Libera alla «Junceum» di Vibo Valentia, la fattoria didattica e sociale, centro operativo dell’associazione di volontariato «La Goccia». L’azienda agricola aderente alla Cia Calabria e al Forum nazionale dell’agricoltura sociale, che nel 2015 fu insignita dell’importantissimo premio nazionale «Bandiera Verde».

Una realtà che è diventata un modello territoriale in ambito di agricoltura sociale, per la capacità di avere costruito, in pochi anni, una rete locale che registra l’adesione – tra gli altri – dell’Università della Calabria, del Tribunale dei minori di Catanzaro, dell’Uepe, dell’Azienda sanitaria.

Una realtà attraverso la quale diverse persone trovano motivi e valori per un’integrazione sociale e lavorativa.

«Don Luigi Ciotti sarà in Calabria e ha deciso di farci visita». Le parole di Don Giuseppe Fiorillo, cofondatore della «Goccia» da sempre impegnato per i più deboli e bisognosi. Un altro sacerdote, che come don Ciotti, «traduce» la parola del Vangelo in concrete azioni quotidiane. Un sacerdote impegnato a contrastare la criminalità anche attraverso l’associazione «Libera», che rappresenta nel Vibonese. E così è stato!

Don Luigi Ciotti è arrivato in campagna, accompagnato dalla sua scorta, dopo essere stato a Stefanaconi,un paese in provincia di Vibo Valentia. A Stefanaconi, don Ciotti ha voluto mostrare la sua vicinanza soprattutto ai ragazzi delle scuole dopo l’incendio che ha praticamente devastato alcuni ambienti ed attrezzature.

Una testimonianza forte ed incoraggiante a non abbandonare la fiducia e non abbassare l’interesse a continuare ad essere “cittadini responsabili e non cittadini ad intermittenza secondo i momenti e le emozioni. La scuola aiuta i ragazzi a crescere e soprattutto la conoscenza è la via maestra del cambiamento”.

In fattoria Don Luigi ha incontrato i soci, i volontari della «Goccia» ed i collaboratori dell’azienda. Ha condiviso con loro il pasto ed ha partecipato alla «sfornata del pane». Un gesto di grande significato che ha voluto condividere con i tanti amici che hanno voluto prendere parte a questa importante giornata. Ha voluto, accompagnato da Michele Napolitano titolare della «Junceum» e fondatore della «Goccia», fare una lunga passeggiata in campagna.

«Il vostro impegno», ha detto don Ciotti «attraverso la Terra per aiutare i più deboli è emblematico e fortemente significativo ed i sacrifici sono certamente ripagati dagli sguardi dei vostri amici e volontari, dalla bontà dei prodotti che coltivate, dalla serenità degli animali della fattoria. Un contesto bellissimo che mette serenità per tutti. La dimostrazione di come si possa anche in ambienti più difficili realizzare realtà importanti come questa ed io sono felice di essere qui oggi».

Michele Napolitano, che è anche dirigente della Cia della Calabria, ha più volte sottolineato l’importanza che «proprio in un momento così difficile per la società, l’agricoltura può rappresentare per una valida e concreta opportunità di sviluppo e crescita economica quanto sociale e culturale per le Comunità. Un sistema che, partendo dall’impresa agricola, costruisca reti e sinergie intersettoriali. Un nuovo e moderno strumento di welfare locale.

Le aziende agricole, in Calabria come nel resto del Paese, hanno bisogno però di strumenti legislativi moderni ed appropriati che garantiscano regole certe perché soprattutto non si perdano i principi ed i valori su cui si fonda l’agricoltura sociale. Strumenti che evitino confusioni e definiscano bene gli ambiti e le responsabilità dei diversi soggetti che entrano a far parte delle azioni territoriali di agricoltura sociale».