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14 luglio 2022

News

E’ partito il progetto PA.O.LA (Pari Opportunità Lavoro): un corso di OSS per donne vittime o potenziali vittime di violenza


Favorire la formazione e l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza al fine di renderle protagoniste di un percorso completo individuale di recupero esistenziale e di autostima. Perché  il raggiungimento dell’autonomia lavorativa rappresenta uno degli obiettivi primari del contrasto alla violenza di genere, in quanto il suo conseguimento consente alle donne di concludere il percorso ed essere completamente autonome e indipendenti.

E’ questo uno dei principali obiettivi del progetto PA.O.LA – Pari Opportunità Lavoro –finanziato dal Fondo Beneficenza Intesa San Paolo e gestito dal Centro Calabrese di Solidarietà, guidato dalla presidente Isolina Mantelli, e che permetterà a dieci donne vittime o potenziali vittime di violenza presenti nelle case rifugio o afferenti ai Centri Antiviolenza della provincia di Catanzaro, di iniziare oggi un corso di OSS (articolato in 13 moduli). Un corso, quello affidato alla professionalità del CCS partito lunedì scorso, prevede una formazione teorica in aula di 550 ore, e 450 ore di tirocinio presso l’ospedale di Catanzaro e le strutture private. “Puntiamo ad offrire un’opportunità formativa ed una qualifica spendibile nel mercato del lavoro – ha spiegato la coordinatrice del progetto, Katia Vitale -. Il mondo del lavoro, insieme a quello della formazione, rappresenta la via maestra per la costruzione di una democrazia paritaria: dare alle donne riconoscimento sociale e sostegno all’autorganizzazione permette loro di emergere come attori sociali ed economici ed influenzare e plasmare le politiche”.

Il progetto si prefigge anche di migliorare le condizioni delle donne, rafforzandone il ruolo nel lavoro, porta anche a maggiori investimenti in istruzione dei propri figli. L’intervento mira a differenziare gli strumenti, tenendo in considerazione i bisogni espressi delle donne, attraverso una de-standardizzazione dei servizi, attraverso tre azioni previste: servizi integrati di presa in carico, orientamento, formazione e accompagnamento al lavoro, in grado di rimuovere tutti quegli ostacoli che si frappongono alla concreta possibilità di recupero dell’autonomia economica delle donne che terminano il percorso di fuoriuscita dalla violenza; elaborazione di strumenti innovativi di valutazione e convalida delle competenze informali con standard definiti in base all’indice di svantaggio delle beneficiarie; misure di conciliazione che permettano alle donne di armonizzare tempi di lavoro e tempi di vita, in particolare per coloro che hanno responsabilità di cura.

Il progetto è sostenuto dal “Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale”, costituito dai soci della Banca Intesa San Paolo che “in coerenza con i principi di responsabilità e di solidarietà nella relazione con la Comunità enunciati nel Codice etico” contribuisce allo sviluppo sostenibile “anche tramite la promozione di iniziative di solidarietà, ricerca, attenzione all’ambiente e alla cultura in genere”.


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