“Alleanza con il Pd dopo il voto? Mi sembra improbabile” quel partito “si è messo in un calderone, e non so cosa potrà uscirne”. Così Giuseppe Conte, ospite di Metropolis, su Repubblica.it, dove, tornando sul tema della caduta del governo Draghi, ha rivendicato “quanto abbiamo fatto, poi Lega e Forza Italia si sono fiondati a sfasciare tutto”.
Riferendosi poi alle percentuali del M5S al prossimo voto, se dovesse essere sotto al 10%, Conte sottolinea: “La leadership è un mestiere usurante, non mi preoccupano le percentuali, si può far tutto se avremo compattezza”. “Io federatore a sinistra? Loro stanno discutendo sui seggi, da noi ci sono principi chiari. Fratoianni è un interlocutore serio, io ci ho parlato varie volte. Noi siamo in grado di soddisfare l’elettore di sinistra, possiamo contrastare l’agenda della destra”. “Non ci sono ruggini antiche con Bonelli,” assicura poi.
“Mai previsto da nessuna parte che bisognava essere iscritti da sei mesi per essere candidati, una cosa detta dai giornalisti”. “Di Battista? Ci confronteremo e poi mi dirà cosa vuol fare”, aggiunge. “Non è giusto dare per scontato nulla, vedremo se se la sente di dare un contributo”, aggiunge l’ex premier.
“Calenda dice ‘io voglio distruggere’, questo dimostra che ci sono pulsioni anti-democratiche anche in quel campo”. E su Meloni: “Penso che sia un problema, ma non siamo una democrazia a sovranità limitata, le persone votano”. Quanto a Di Maio, “c’è fortissima delusione, anche umana, adesso sta cercando un posto vicino a Bibbiano”.