Elezioni 2022, Conte: "Preferiamo correre da soli"
4 agosto 2022

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Elezioni 2022, Conte: “Preferiamo correre da soli”


Preferiamo presentarci anche da soli ma siamo aperti alla società civile, alla parte sana del Paese, all’associazionismo e proporremo ai cittadini delle figure, delle personalità che potranno dare il loro contributo”. Lo ha detto al Tg2 post Giuseppe Conte rispondendo su una eventuale corsa in solitaria e possibili alleanze con Verdi e Sinistra Italiana in vista delle elezioni politiche 2022.

Poi, alle accuse mosse dal Pd in relazione alla responsabilità di aver fatto cadere il governo Draghi, ha replicato: “Io ci metto sempre la faccia, in questo momento non mi devo giustificare di nulla, semplicemente ho incalzato il governo sulla prospettiva di un autunno caldo, ed era giusto costringere il governo a dirci quali sarebbero state le misure e un cronoprogramma con indicazioni un po’ più puntuali. In una situazione del genere il M5S non può condividere una responsabilità diretta di governo dando una cambiale in bianco a qualcuno, per quanto prestigioso sia, senza nessuna garanzia di comprendere dove stiamo andando e come ci arriveremo”.

Far cadere il governo non era il nostro obiettivo – ha rimarcato – poi se vogliono darci la colpa ce la assumiamo, mi sembra evidente che il premier Draghi, con una postura anche un po’ sprezzante, non abbia inteso cogliere il significato genuino del confronto che gli abbiamo proposto. Altri partiti si sono messi in mezzo a volerci escludere dalla maggioranza, Forza Italia e Lega. Ancor prima Luigi Di Maio che, da ministro degli Esteri, di fronte a una crisi internazionale, ha pensato bene di dedicarsi anziché ai negoziati di pace a farsi un partito sotto ai nostri occhi iniziando poi a cannoneggiarci tutti i giorni”.

Queste le priorità elencate da Conte: “Noi abbiamo un vantaggio, che le priorità le abbiamo già declinate e presentate al premier Draghi: non possiamo accettare che ci siano lavoratori che si spezzano la schiena per 3 euro lordi l’ora, il problema del precariato, dei giovani e delle donne con contratti di lavoro a tempo determinato, che per il 10% hanno durata di un solo giorno e la maggior parte non supera un mese. Abbiamo il problema della perdita del potere d’acquisto del ceto medio che si è impoverito, il problema della produttività e salariale. Con il caro bolletta e il caro prezzi non si può affrontare l’autunno, dobbiamo intervenire perché altrimenti i consumi decresceranno e tutto il sistema produttivo crollerà. E poi dobbiamo abolire l’Irap per tutte le imprese”.


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