Lega in fibrillazione per le liste elettorali. Nel partito guidato da Matteo Salvini si attende con ansia la fine di questa settimana, per capire come il leader aggiornerà le candidature per le politiche. “Di solito – spiega un parlamentare – si muovono di concerto il federale e le realtà locali, poi si fa una sintesi…”. Ma vuoi per i collegi divenuti molto più ampi, vuoi per il taglio di deputati e senatori, sono pochi i candidati leghisti che possono considerarsi al sicuro. Nel frattempo fa rumore la mail che è arrivata ai militanti e attivisti della Lega in Toscana, con l’invito a manifestare interesse per una eventuale candidatura a Roma, chiedendo l’invio del proprio curriculum. Una sorta di candidatura online, stile M5S, che sta facendo discutere il territorio.
Nelle regioni del Nord, in Lombardia e Veneto tanti sarebbero poi gli eletti in uscita, che non verranno ricandidati. Le carte però restano coperte, tra i big però pare molto probabile che sarà in lista il ministro per le disabilità, la vicentina Erika Stefani. In Piemonte c’è il tavolo che vede il capogruppo della Camera, l’alessandrino Riccardo Molinari, coadiuvato per le liste dal sindaco di Novara Alessandro Canelli, considerato molto critico con l’area giorgettiana.
In Toscana acque agitate, con la possibile epurazione di alcuni notabili locali, come il senatore Manuel Vescovi, ex coordinatore regionale e del fiorentino Guglielmo Picchi, deputato e già sottosegretario agli Esteri nel governo gialloverde. A dare le carte in Toscana sarebbe la fedelissima di Salvini, Susanna Ceccardi, l’europarlamentare già candidata alla guida della regione. Tra i nomi emergenti, non a caso, quello del compagno della Ceccardi, Andrea Barabotti, attuale responsabile organizzazione Lega Toscana. Barabotti nelle scorse ore è stato tra i più fotografati a Cervia, in compagnia del leader leghista, Matteo Salvini. Per lui potrebbe aprirsi la porta di un collegio sicuro in regione. Dovrebbe essere sicura della ricandidatura la sottosegretaria al Lavoro, Tiziana Nisini.
Al sud, in Calabria, resta saldo l’unico eletto alla Camera, il lametino Domenico Furgiuele responsabile della campagna elettorale calabrese. Ma nella regione difficilmente la Lega riuscirà a eleggere qualcuno nel proporzionale, mentre dei 5 collegi uninominali non è affatto certo che venga proposto un nome della Lega, che potrebbe essere quello di Nino Spirlì, ex reggente in Regione dopo la scomparsa di Jole Santelli.