Gli uffici del ministero dell’Interno tornano ad aprirsi dalle 8 alle 16 per il deposito dei simboli in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Oggi è l’ultimo giorno, poi domani sarà un Ferragosto di lavoro per i funzionari del Viminale, che dovranno controllare i documenti per permettere poi, martedì, l’invio delle notifiche ai singoli soggetti che hanno depositato i contrassegni, con eventuali richieste di integrazioni.
Sono complessivamente 81 i simboli unici presentati finora al Viminale. Dopo i 55 contrassegni di venerdì, nella giornata di ieri sono arrivate altre 36 delegazioni. Le bacheche occupate sono tre.
Ieri è stata la giornata dei partiti principali delle coalizioni. Prima Fratelli d’Italia, che ha riproposto il simbolo del 2018: la fiamma tricolore sormontata dal nome di Giorgia Meloni. Nessuna sorpresa dell’ultima ora quindi rispetto alla fiamma, di cui la senatrice Liliana Segre aveva chiesto la rimozione.
Poi è stata la volta del Movimento 5 Stelle, rappresentato dal presidente Giuseppe Conte. Un evento a suo modo unico, la prima volta, almeno a memoria dei funzionari di lunga data del Viminale, di un ex presidente del Consiglio che consegna direttamente la documentazione necessaria a depositare il simbolo. “Cuore e coraggio”, le poche parole di Conte, che ha anche affisso personalmente il simbolo in bacheca.
A seguire il Partito democratico. Giunto abbastanza distanziato nel tempo da Giuseppe Conte, oltre un’ora dopo. Ma non abbastanza da evitare la curiosa coincidenza: i due simboli, M5S e Pd, uno accanto all’altro.