“Saremo noi la sorpresa delle elezioni”. Matteo Renzi continua a galvanizzare i suoi. I leader di Iv si è buttato a capofitto nell’avventura elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. L’obiettivo? Superare la soglia del Rosatellum e portare nel nuovo Parlamento una agguerrita pattuglia riformista. “Continuano a proporci alleanze, accordi, seggi: non concepiscono che si possa fare una battaglia seria, di libertà e di coraggio. Faremo loro vedere quanto è bello rischiare per un ideale, sognare un progetto comune, sfidare chi vive di paura”, ha scritto su Twitter.
Per l’ex premier il dado è tratto, Italia Viva da sola può dire la sua. Servono, snocciolano i numeri gli esperti di Iv, un milione di voti per eleggere da 8 a 10 deputati e da 3 a 5 senatori. “Si può fare”, assicurano. Come? Puntando soprattutto sulla Toscana, dove grazie all’impegno dei big locali (la vice governatrice Stefania Saccardi, l’eurodeputato Nicola Danti, il recordman delle preferenze Stefano Scaramelli, l’ex sindaco di Livorno Alessandro Cosimi) Iv può andare in doppia cifra, il 10%. E poi con un impegno a tappeto dello stesso Renzi, pronto a candidarsi in tutte le grandi città: Roma, Milano, Napoli, Torino oltre che naturalmente Firenze.
Eppure, nonostante la determinazione che traspare dal quartier generale di Iv, in molti nel palazzo ritengono che sul fronte elettorale per Italia Viva il dado ancora non sia tratto. “Per come lo conosco, Renzi ha in serbo la mossa del cavallo”, suggerisce un senatore-collega dell’ex premier. Soprattutto a palazzo Madama, dove sono diversi gli uscenti di Iv che aspirano a un rientro in Parlamento, si rincorrono le voci più disparate.
In tanti leggono con attenzione le ultime dichiarazioni di Enrico Letta, che ancora poche ora fa ha lasciato aperta la porta all’ex premier. “Non c’è un mio veto su Renzi, se volesse sono pronto a incontrarlo”, ha detto in tv il segretario del Pd. Un’intesa con i Democratici e progressisti avrebbe saldo positivo, secondo chi ancora ci spera: “Non meno eletti per Iv di quelli possibili con una corsa solitaria. E sarebbero sicuri”.
Ma chi parla di “mossa del cavallo” del leader di Iv non intende, semplicemente, mettere una pietra sopra tutti i dissidi con Letta. A far partire le indiscrezioni sono state alcune dichiarazioni in radio di Silvio Berlusconi. “Se Renzi volesse costruire un centro lo farebbe con noi, Forza Italia è il solo centro possibile in Italia, è il centro alternativo alla sinistra”, ha detto il leader di Forza Italia.
Da qui, nonostante le puntualizzazioni dello stesso Berlusconi (“non ho sentito al telefono Renzi”), le voci di un incontro tra i due ex presidenti del Consiglio si sono rincorse per tutto il giorno. La posta in gioco, una clamorosa intesa elettorale sfruttando le norme del Rosatellum. Voci che sono arrivate all’orecchio dello stesso Renzi che, a chi glielo ha chiesto, ha replicato con decisione: “Un incontro con Berlusconi? Fesserie”.