Lo ha detto ieri, lo ha ribadito anche oggi: per Enrico Letta non esiste alternativa al “voto utile”. Una posizione, questa del leader Pd, che ha suscitato le proteste del numero uno di Azione, Carlo Calenda. “Calenda fa quello che crede, ovviamente. Mi sembra che sia chiaro ormai: il Terzo polo guarda a destra”, le parole di ieri di Letta, commentando quelle del leader di Azione che si augurava ‘una alleanza comune’ anche con Giorgia Meloni. Questa, per il dem, sarebbe quindi “la conferma di quello che diciamo, e cioè che chi vuole battere la destra ha un solo voto utile, quello per il centrosinistra. Tutti gli altri sono voti che in un modo o nell’altro aiutano le destre”. “Ai nostri candidati e candidate – ha poi ribadito oggi il leader Pd su twitter – ho detto: la destra NON ha già vinto; se vince governerà e se può cambierà la Costituzione; non basterà l’Europa salvarci i conti. Vincendo nei 60 collegi in bilico cambia tutto. Il #votoutile è un fatto, non un’opinione”.
Pronta la replica piccata di Calenda: “L’unico voto utile è quello per un programma di governo serio e una coalizione coerente. Il resto è la stanca ripetizione di quanto avvenuto negli ultimi trent’anni – il voto contro – a danno dell’Italia. Inoltre con 4 coalizioni il voto utile esiste solo nel proporzionale”. “Invece di cianciare sul voto utile – ha poi rincarato la dose su Twitter -, facciamo tutti insieme qualcosa di molto utile. Consentiamo ai ragazzi fuorisede di tornare gratuitamente a casa per votare. Una misura di civiltà”.