Elezioni 2022, Speranza: "Meloni con Orban, Letta tratta con Scholz sul gas
19 settembre 2022

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Elezioni 2022, Speranza: “Meloni con Orban, Letta tratta con Scholz sul gas. Ecco la differenza”


“C’è una grande rimonta, siamo ottimisti”. Anzi di più. Il ministro Roberto Speranza si lancia in una previsione: “Domenica la Lista dei democratici e progressisti sarà la prima lista d’Italia”, dice in un’intervista a tutto campo all’Adnkronos. Il titolare della Salute conferma la “frattura” con i 5 Stelle dopo “il grave errore” di aver messo gli interessi di partito davanti a quelli del Paese facendo cadere il governo Draghi. Quanto al Terzo Polo, Speranza sottolinea come “certe loro proposte siano più vicine alla destra che a noi”. Infine Giorgia Meloni che porterebbe l’Italia ad essere “isolata” in Europa. Il viaggio oggi a Berlino di Enrico Letta che ha visto il cancelliere Scholz è la misura della “differenza tra noi”. Dice Speranza: “Quale è l’interesse dell’Italia? Sedersi al tavolo con il principale Paese Ue o fare i comizi con Vox?”.

LA ‘RIMONTA’ – “Io vedo un grande recupero. I prossimi giorni sono davvero quelli decisivi. Ancora tante persone non hanno deciso se votare e chi votare, vedo un grande spazio per la Lista dei democratici e progressisti, un enorme spazio di recupero. Quindi sono molto ottimista sui prossimi giorni”. “L’astensionismo è il nostro primo avversario. Quando trovo una persona che mi dice che non va a votare perchè tanto il suo destino non cambierà, per me è una sconfitta della democrazia. Quindi per me la prima cosa è convincere le persone ad andare a votare e ci sono argomenti enormi per convincerle a votare centrosinistra perchè il nostro è un progetto che mette in campo soluzioni che tengono insieme sviluppo e coesione sociale”. “Da 1 a 10 a quanto do la Lista democratici progressisti prima lista in Italia? Scommetto 10, scommetto con tutte le mie energie e forze che nei prossimi giorni sarà chiaro che questa è la lista che può salvare il Paese, non credo che gli italiano abbiano voglia di avventure e noi siamo il punto di tenuta del Paese, quelli che possono migliorare le cose e non peggiorarle come succederebbe con la destra”.

LA FRATTURA CON M5S – “Con i 5 Stelle siamo stati insieme, nel governo Conte e nel governo Draghi. I 5 Stelle per 4 anni e mezzo sono stati il principale partito di governo dell’Italia. Non è un giudizio politico, sono i fatti. Poi nelle ultime ore c’è un tentativo di dire andiamo da soli, stiamo in una posizione di autonomia. Però non si può, con dieci giorni di campagna elettorale, cancellare 4 anni e mezzo…”. “Io continuerò sempre a dire che il mio principale avversario è la destra, quelli che cinguettano con la Le Pen e Orban, ma i 5 Stelle hanno commesso un errore molto grave a far cadere il governo Draghi. Hanno provato sostanzialmente a fare una mossa quella di dire, dopo 4 anni e mezzo da principale partito di governo, facciamo cadere Draghi per riconquistare una nostra originaria proposta antisistema. Non so se gli italiani possono però rimuovere il passato”. “Grillo e Conte hanno fatto una scelta e hanno valutato che unirsi a Lega a Forza Italia nella sfiducia a Draghi poteva offrirgli qualche vantaggio elettorale. Io per storia e cultura politica sono abituato a mettere gli interessi del Paese prima di quelli di partito. Penso quindi che quello sia stato un errore che ha provocato una frattura. Hanno messo i loro interessi davanti al Paese e credo che questo gli italiani lo capiscano benissimo”.

VERA SINISTRA SIAMO NOI, NON CONTE -“I 5 Stelle sono diventati la vera sinistra? La sinistra è la nostra lista e il profilo della nostra lista è basato proprio sui fondamentali: la lotta alle disuguaglianze, la difesa della scuola e della sanità pubblica, la lotta alla precarietà del lavoro, la difesa dell’ambiente, l’allargamento dei diritti. Poi alla fine essere di sinistra o meno lo devi misurare nel merito delle cose hai testa e del progetto che esprimi e la nostra lista lo esprime in maniera molto più netta e più chiara. E’ la proposta vera del campo democratico e progressista”. “Poi per me anche sull’esperienza degli ultimi tre anni, il punto essenziale è e resta la difesa della sanità pubblica. L’idea che se una persona sta male deve essere curata a prescindere da quanti soldi ha e non è banale perchè ci sono Paesi al mondo dove avere l’assicurazione o la carta di credito fa la differenza. Per questo in questo momento soprattutto alle persone indecise noi diciamo dire con forza chi siamo e noi siamo quelli della difesa del servizio sanitario nazionale, della scuola pubblica, siamo quelli che vogliono una società più coesa dove nessuno resti indietro”.

CALENDA, RENZI E LE PROPOSTE DI DESTRA – “Il Terzo Polo? Nel governo Conte 2 avevo al mio fianco sia ministri del M5S che del partito di Matteo Renzi. Dopodiché oggi ognuno si assume le proprie responsabilità. Se penso ad alcune proposte del cosiddetto Terzo Polo ci sono differenze, su molti temi sono più vicini alla destra che a noi”. “Enrico Letta ha fatto un lavoro molto generoso per provare a portare dentro la coalizione Carlo Calenda, sembrava ci fosse un accordo poi Calenda ha fatto una scelta diversa. Ognuno si assume le proprie responsabilità, ognuno va dove lo porta il cuore”.

MELONI CON ORBAN, LETTA CON SCHOLZ -“Il fatto che Enrico Letta parli con Scholz è un fatto politico molto importante, perchè significa lavorare per convincere il principale paese europeo ad una alleanza con noi sul tetto al prezzo del gas, portare la Germania dalla parte di chi vuole un tetto sarebbe una svolta decisiva che cambia la vira delle persone”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un’intervista a l’Adnkronos. “Scholz è il capo del più importante Paese in Europa e noi abbiamo bisogno di mettere un tetto al prezzo del gas. La domanda è molto semplice: qual è l’interesse dell’Italia? Mettere le bandierine con Orban o sedersi con Scholz e risolvere i problemi delle persone? Perchè di questo stiamo parlando. Se questa operazione va in porto – e sono fiducioso che in viaggio di Enrico possa portare a un risultato positivo – la conseguenza è sulla vita delle persone, sulle famiglie, sulle imprese di questo Paese”. “E quindi è meglio la fotografia di un’Italia autorevole, come è stata finora con Draghi, che si siede con Scholz e Macron per risolvere i problemi strutturali che ci sono? O è meglio l’Italia che alza le magliette di Putin o che fa i convegni con l’ultradestra spagnola o con Orban? Questa è la scelta di fondo. In questi 5 giorni ciascuno deve rispondere alla domanda: qual è l’interesse dell’Italia?”. “on Meloni a palazzo Chigi, l’Italia rischia di essere isolata. L’alleanza Meloni, Salvini, Orban e Le Pen ci porta sul lato sbagliato, quello di chi pensa che bisogna considerare l’Europa un problema e non una soluzione a tanti problemi che ci sono”.

IL PNRR – “Ritoccare il Pnrr immaginando di non rispettare la destinazione del 40% delle risorse al Sud sarebbe un errore molto grave”.”Questi soldi europei ci servono per rendere più unito il nostro Paese, non per dividerlo come vogliono fare altri”. Il Pnrr funziona con delle milestones, dei traguardi intermedi, che noi dobbiamo rispettare perchè altrimenti si perdono le risorse e allora attenzione alla propaganda di queste ore sul ‘ritocchiamo il Pnrr’. Noi dobbiamo mettere a terra investimenti che il nostro Paese non ha mai visto prima e questi investimenti servono in tutta Italia ma servono soprattutto al Sud. Quindi chi dice ‘ritocchiamo il Pnrr’, forse non lo ha letto, non ha letto le regole di utilizzo e questo è il tema fondamentale”. “In queste ultime ore importanti esponenti della destra chiedono con forza una versione sfrenata dell’autonomia differenziata che può spaccare l’Italia. Non è che le aree più forti restano più forti e le aree più deboli diventano sempre più deboli. Le risorse nazionali ed europee servono per ridurre le disuguaglianze, non per aumentarle”.


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