Alle urne il 25 settembre. La data prevista per il voto è stata confermata nel corso del Consiglio dei ministri presieduto dal premier dimissionario Mario Draghi. Che viene descritto da fonti presenti alla riunione “sorridente e sereno, non ha ancora fatto nessun accenno a quanto accaduto”.
“Come sapete – ha poi detto Draghi nell’intervento introduttivo nella riunione del Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi – questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, che ne ha preso atto, chiedendo di restare in carica per gli affari correnti. Voglio ringraziare prima di tutto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la fiducia accordatami e per la saggezza con cui ha gestito questa fase di crisi. Voglio poi ringraziare voi tutti, per la dedizione, la generosità, il pragmatismo che avete dimostrato in questi mesi. Dobbiamo essere molto orgogliosi – ha scandito – del lavoro che abbiamo svolto, nel solco del mandato del Presidente della Repubblica, al servizio di tutti i cittadini”.
“Dobbiamo portare avanti l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche per favorire il lavoro del Governo che ci succederà. Porterò con me un ricordo molto bello di queste riunioni, degli scambi che ho avuto individualmente con voi. Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro“.