“Ci sono tecniche raffinate che lavorano sui motori di ricerca, sui metadati, per avere un profilo delle persone e di gruppi di persone, che possono essere strati sociali, gruppi di elettori; sono tecniche insidiose e per questo bisogna stare attenti quando ci si informa, specie in periodi come questi, e capire la fonte, la credibilità delle notizie, fare fact checking e ragionare con la propria testa”. E’ quanto afferma all’Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, sul rischio di possibili ingerenze straniere e disinformazione sulle elezioni.
Quella a colpi di disinformazione, secondo il generale Tricarico, è “una forma di guerra a tutti gli effetti: mentre, fino a pochi anni fa, aveva una forma non dico embrionale ma collaterale rispetto alle operazioni classiche ora questa è diventata una forma di guerra molto più utilizzata e sfruttata anche perché i risultati sono incoraggianti soprattutto grazie alla tecnologia offerta dalla rete”. “L’abbinamento tecnologia in rete e capacità di indirizzare i comportamenti, le valutazioni e le visioni ne hanno fatto una forma di guerra molto remunerativa – osserva il generale Tricarico – che dispiega tutte le sue potenzialità, ma che non è mai dormiente, opera 365 giorni l’anno”.
“Bene fanno i Servizi che ci devono proteggere anche da questo rischio e altrettanto bene fa l’organismo parlamentare, che vigila sull’operato dei servizi, ad occuparsene”, prosegue il generale Tricarico riguardo al fatto che del tema se ne è occupato il Copasir. Tricarico ricorda che “c’è una branca dell’intelligence, la Social media intelligence (Socmint)” che si occupa proprio dei dati attraverso i social media. Queste tecniche sono usate specialmente da “Russia e Cina che hanno dei reparti dedicati”, ha concluso l’ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare.