Elezioni Usa, il ruolo di Elon Musk con Trump presidente: cosa può succedere
6 novembre 2024

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Elezioni Usa, il ruolo di Elon Musk con Trump presidente: cosa può succedere


Donald Trump vince le elezioni americane e torna presidente degli Stati Uniti. Con lui, trionfa anche Elon Musk. Il magnate gioca un ruolo fondamentale nella campagna del candidato repubblicano, scende in campo e offre un contributo fondamentale, come riconosciuto da Trump, nella campagna cruciale in Pennsylvania. Il boss di X, Space X e Tesla ora raccoglierà i frutti della sua scommessa e per questo “potrebbe essere il più grande vincitore di un secondo mandato di Trump” alla Casa Bianca, come evidenzia Nbc News.

Trump ringrazia Musk

Intanto Trump, nel suo discorso dal palco del Convention Center di Palm Beach dopo il successo nelle elezioni, ha ringraziato Musk dopo averlo definito “un super genio”: “Abbiamo una nuova stella, una stella è nata: Elon. E’ un uomo straordinario, siamo stati insieme questa notte, ha passato due settimane a Philadelphia, in diverse parti della Pennsylvania, facendo campagna per me”.

Musk, che ha trasformato X in “una cassa di risonanza” pro-Trump, sottolinea Nbc News, “avrà conflitti di interesse senza precedenti se come sembra diventerà uno zar dell’efficienza governativa”. I potenziali vantaggi del Trump II alla Casa Bianca per Musk e per le sue aziende “sono di ampia portata: dalla possibilità di avere un’influenza su questioni normative come le leggi sul lavoro e la protezione dell’ambiente, alla riduzione delle aliquote fiscali e alla possibilità di ottenere più contratti governativi per SpaceX”.

La campagna di Musk per Trump

Come ha scritto nei giorni scorsi il ‘Washington Post’ “nessun miliardario americano ha giocato con la politica” come sta facendo il fondatore di Tesla. Il coinvolgimento, a suon di mega finanziamenti, di miliardari nelle campagna elettorali non è certo una novità negli Usa, ma Musk è andato ben oltre delle passate mobilitazioni di miliardari in favore di un candidato. E se solitamente i super ricchi appoggiano, aiutano e indirizzano i candidati dietro le quinte, Musk nelle settimane scorso, osserva il quotidiano Usa, è diventato il volto pubblico della conclusione della campagna di Trump. Si è trasformato in “una October surprise umana che può finanziare un suo esercito di volontari, attrarre personalmente attenzione dei media e organizzare rally per Trump in uno stato chiave come la Pennsylvania”.

Musk infatti ha trasferito nello Stato, cruciale per la vittoria della Casa Bianca, il quartier generale di America Pac, il super Pac da lui fondato e unicamente finanziato, con 118 milioni di dollari in poco più di tre mesi, per lavorare in stretto coordinamento con il team di Trump.

Poche persone, sottolinea ‘Nbc News’, “hanno così tanto in ballo come Musk” e il miliardario nato a Pretoria, in Sudafrica, “ha agito di conseguenza, sostenendo con entusiasmo la campagna di Trump attraverso apparizioni e donazioni per oltre 118 milioni di dollari attraverso il suo super Pac”.

Il ruolo di Musk nel governo

Musk, 53 anni, potrebbe svolgere un ruolo influente in una seconda amministrazione Trump, come consulente sui tagli alla spesa o se riuscirà a esercitare il proprio potere sulle agenzie governative che regolano le sue attività. Il miliardario ha più volte sottolineato che sarebbe “felice di aiutare il governo a essere più efficiente. Penso che dobbiamo tagliare la burocrazia, ridurre la troppa regolamentazione e le agenzie federali. Creiamo nuove agenzie tutto il tempo e questo rappresenta un costo per le persone”.

“A parte le questioni etiche, gli investimenti commerciali di Musk all’estero, in particolare in Cina, combinati con i delicati contratti federali della sua azienda per il programma spaziale militare degli Stati Uniti – scrive ‘Nbc News’ – sollevano seri interrogativi sui conflitti di interesse che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza nazionale americana, secondo funzionari ed esperti statunitensi attuali ed ex”. Tesla, l’azienda di veicoli elettrici di Musk, osserva il media statunitense, “fa molto affidamento sulla Cina, ora vista da entrambi i partiti politici come la principale minaccia alla sicurezza e rivale economico degli Stati Uniti. Tesla dipende dalla Cina come base di produzione e come mercato cruciale per i suoi veicoli. Durante una visita in Cina all’inizio di quest’anno, Musk ha fatto eco alla linea di Pechino su Taiwan, descrivendola come ‘parte integrante’ della Cina. A differenza di alcuni magnati o capi d’azienda, Musk pesa anche sulle questioni di geopolitica quando è in contrasto con la politica estera degli Stati Uniti, sostenendo posizioni sulla guerra in Ucraina che si allineavano con la posizione del Cremlino”. Musk avrebbe avuto conversazioni telefoniche con il presidente russo Vladimir Putin, secondo una fonte a conoscenza della questione, che è stata riportata per la prima volta dal ‘Wall Street Journal’.

Alcuni legislatori che hanno parlato con Nbc News in condizione di anonimato a causa della natura sensibile delle conversazioni “temono che Musk possa cercare di spingere la politica statunitense in una direzione favorevole ai suoi interessi finanziari. Sono preoccupati che Musk possa minare l’obiettivo degli Stati Uniti di impedire alla Cina di accedere a una tecnologia all’avanguardia che può essere utilizzata per sviluppare le sue capacità militari e di intelligence. Gli esperti affermano che la potenziale influenza di Musk sul governo degli Stati Uniti deriva dal ruolo influente di SpaceX. La società, di cui Musk ricopre il ruolo di Ceo, è stata definita un ‘monopolio de facto’ dagli analisti a causa della sua quota di mercato dominante nell’invio di satelliti commerciali e governativi nello spazio”.

Musk, rileva ancora ‘Nbc News’, “sarebbe in grado di sviluppare gli affari delle sue aziende grazie al suo ormai profondo legame con Trump, e potenzialmente potrebbe prendere di mira i suoi rivali nel settore aerospaziale, come Boeing”. Musk nelle settimane passate “ha criticato Boeing, per i suoi enormi contratti governativi in collaborazione con altri giganti della difesa” e “i contratti governativi assegnati alle grandi aziende della difesa che, a suo dire, ostacolano l’innovazione e non forniscono alcun incentivo alle aziende a finire il lavoro”.

Trump, sottolinea l’emittente, “ha fornito resoconti contrastanti su come Musk potrebbe inserirsi nella sua amministrazione, dicendo a Fox News in un’intervista il mese scorso che vorrebbe che Musk fosse il suo ‘segretario per il taglio dei costi’ ma anche che non fosse all’interno del suo gabinetto”.

Brian Hughes, consigliere senior della campagna di Trump, ha dichiarato domenica a ‘Nbc News’ che Trump “vuole che Musk guidi una ‘commissione’ che ‘assicuri che il nostro governo lavori in modo più efficiente e utilizzi efficacemente i dollari dei contribuenti americani”.

“‘Come ha detto il presidente Trump, Elon Musk è un genio, un innovatore e ha letteralmente fatto la storia costruendo sistemi creativi, moderni ed efficienti”, ha detto Hughes. Invece di evitare potenziali conflitti di interesse, Musk ha parlato apertamente del suo desiderio di vedere Trump aiutare direttamente le sue aziende riducendo le normative. “Quello che stiamo vedendo con SpaceX, Tesla e quant’altro è che l’oppressione normativa, anno dopo anno, è sempre peggiore”, ha detto Musk durante un evento in Pennsylvania il 18 ottobre.


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