Gianna Fracassi
9 maggio 2016
Gianna Fracassi

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Emilia Romagna e Calabria unite nella legalità per un nuovo modello sociale e di sviluppo. Venerdì iniziativa della Cgil a Cutro


Venerdì 13 maggio, Cgil nazionale, Cgil Calabria e Cgil Emilia Romagna, terranno a Cutro (Crotone) un’importante iniziativa dal titolo «Emilia Romagna e Calabria uniti nella legalità per un nuovo modello sociale e di sviluppo», organizzata con la Camera del Lavoro di Crotone e l’Osservatorio Cgil sulla legalità «Salvatore Aversa». L’appuntamento è per le ore 17 presso la sala conferenze «Falcone e Borsellino» del Comune di Cutro, piazza Umberto 1. Parteciperà il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi.

Il convegno, che si svolgerà nel luogo di insediamento storico della cosca ‘ndranghetista Grande Aracri, vede a fianco due strutture regionali della Cgil, quella della Calabria e quella dell’Emilia Romagna, per sottolineare il radicamento dell’associazione mafiosa su tutto il territorio nazionale, come emerso dalle indagini della Dda e dai maxi-processi «Aemilia» (in cui le organizzazioni sindacali della regione si sono costituite parte civile), «Kyterion» e «Pesci», e il costante impegno del sindacato di corso d’Italia nella lotta alla criminalità organizzata.

«Illegalità e penetrazione delle mafie nell’economia configurano il punto di arretratezza più grave del nostro sistema sociale e civile, che lede profondamente il tessuto economico dei territori coinvolti e i diritti dei lavoratori», si legge in una nota della Cgil nazionale. «Laddove il lavoro è attaccato dall’illegalità o dalle mafie, la nostra organizzazione partecipa ai processi: è accaduto in Calabria, a Pesaro in un processo per caporalato, e recentemente a L’Aquila per i fatti gravissimi legati alla ricostruzione, dove la costituzione di parte civile è stata presentata dal segretario generale Susanna Camusso».

Vi è poi un altro tema al centro dell’iniziativa del 13 maggio: «il Sud e il Nord del Paese possono affrancarsi da ogni mafia mettendo in campo un modello sociale e di sviluppo incentrato sulla piena affermazione della legalità e il pieno riconoscimento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori?». «La nostra risposta», continua la nota «non può che essere positiva, ed è ciò che la Cgil ha provato a fare con il Piano del Lavoro, con la vertenza Laboratorio-Sud Idee per il Paese, con il documento congiunto Impresa e Lavoro: le proposte di Cgil, Cisl e Uil sul Masterplan per il Sud, e con i Patti per lo sviluppo che in alcune regioni, tra cui Emilia Romagna e Calabria, si stanno sottoscrivendo».

Per la Cgil «sono necessari importanti interventi normativi, a partire dall’approvazione della legge sulla gestione dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie, di cui siamo stati promotori, e che dopo il passaggio alla Camera attende il via libera del Senato».

«Legalità, diritti, lotta alla criminalità organizzata e a tutte le mafie», conclude la Cgil «sono gli obiettivi con cui, storicamente, il sindacato si è misurato, pagando anche prezzi durissimi. Bisogna ripartire dal lavoro, dai valori democratici di cui il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori è portatore, per ricostruire una strategia d’azione per la definitiva espulsione della criminalità organizzata dal consesso civile».


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