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22 dicembre 2015

Prima pagina

Emissioni NOx: Altroconsumo contesta le dichiarazioni ufficiali della Volkswagen


«I veicoli rispetteranno gli standard delle emissioni vigenti; l’obiettivo è raggiungere tale risultato senza alcun effetto su prestazioni, consumi o performance»: da Volkswagen solo obiettivi, nessuna certezza né garanzia per i consumatori sulle performance delle auto post intervento tecnico. Altroconsumo contesta le dichiarazioni ufficiali della casa di Wolfsburg sugli interventi tecnici su auto coinvolte nello scandalo emissioni NOx sul mercato internazionale, rese note nel comunicato dello scorso 16 dicembre dove si dichiara anche che siano stati ratificati dalla KBA tedesca, l’Autorità federale dei Trasporti.

In una lettera formale inviata ieri al ministero dei Trasporti italiano e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Altroconsumo spinge le due autorità italiane a intervenire a garanzia e protezione dei consumatori per i danni subiti. L’organizzazione esige che gli automobilisti che hanno acquistato e usato prodotti subendo una pratica commerciale scorretta abbiano la certezza di avere un’auto rispondente esattamente alle caratteristiche di consumi e alle performance promesse e promozionate.

A oggi i proprietari delle autovetture coinvolte si trovano a forza nella condizione di dover scegliere se aderire o meno alla campagna di richiamo senza avere nessuna certezza sulle conseguenze dell’intervento di riparazione cui dovrebbero sottoporre la propria auto, dunque correndo il rischio di ritrovarsi, a causa dell’intervento, con un’auto con caratteristiche, performance e consumi deteriori rispetto a quelli attuali.

Il ministero dei Trasporti prenda contatto con l’omologa Autorità tedesca al fine di verificare in che termini quest’ultima abbia effettivamente “ratificato” la soluzione elaborata dalla Volkswagen e soprattutto se abbia valutato e misurato gli effetti sulle prestazioni delle autovetture coinvolte nella campagna di richiamo. Sarebbe poi utile sapere quando e in che modo il ministero dei Trasporti intenda procedere con i 1000 test che aveva preannunciato appena esploso il dieselgate.

Altroconsumo chiede anche con urgenza all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di ampliare l’istruttoria già in corso (procedimento PS 10211) per verificare eventuali lesioni dei diritti e degli interessi dei consumatori.


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