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1 aprile 2023

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E’ora di ripartire… le Città Visibili tornano in attività e ripartono dall’Aspromonte


Il suggestivo paesaggio dei calanchi si dipana davanti ai nostri occhi nel suo fascino plurimillenario. La voce dell’architetto, nonché appassionatissima e competente guida naturalistica, Peppe Battaglia ci racconta la genesi di questo scenario. È nel paesaggio di Palizzi marina che i calanchi assumono le forme più incredibili e divengono vere e proprie sculture naturali. Si rimane colpiti dalle contrastanti cromie: l’azzurro intenso del cielo, il candore dei calanchi e il colore del mare cristallino. In questo luogo sospeso tra cielo, terra e mare è uno stupore continuo… ed è straordinario ammirare come la natura modelli il suolo. I silenziosi calanchi nel loro candore, sulla costa tra Palizzi e Capo Spartivento, disegnano un paesaggio unico e l’immagine dell’Etna innevato ci segue, all’orizzonte, nel nostro cammino.

Ci spostiamo, poi, nel borgo, quasi abbandonato, di Pietrapennata che deve il nome ai costoni rocciosi che lo sovrastano (il nome significa pietra messa in piedi). Qui, nella Chiesa dello Spirito Santo, è conservato un magnifico gruppo marmoreo cinquecentesco della Madonna dell’Alica attribuito ad Antonello Gagini nel periodo della maturità. Una volta quest’opera era conservata nel Monastero della Madonna dell’Alìca, a qualche chilometro dal centro abitato e di cui ancora oggi si scorgono i suggestivi resti. Da qui passa il “Sentiero dell’Inglese”, così chiamato in memoria del viaggiatore e illustratore inglese Edward Lear che lo attraversò a meta ‘800 riportando i suoi racconti e le sue litografie nel “Diario di un viaggio a piedi”.

È, inoltre, tappa del Cammino Basiliano che percorre la Calabria da Nord a Sud per 1390 km e nella tappa

  1. 64, attraverso un itinerario che si sviluppa all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, attraversa Pietrapennata e Palizzi. Per arrivare a Pietrapennata con i nostri pulmini procediamo lungo una pista panoramica che inizia a salire di quota; spettacolari sono i panorami che scorgiamo. Il percorso offre continuamente scorci, profumi e paesaggi suggestivi. Edward Lear scriveva a proposito di Pietrapennata “Non ha niente di notevole, ma, dall’alto, immediatamente sopra di esso, apparve ai nostri occhi uno dei più stupendi panorami. Che spaccature isolate e straordinarie! Quale ampiezza e profondità del più denso bosco! Quali tenue e leggiadre linee all’orizzonte, con la distesa azzurra del mare e le lunghe pianure dal lato orientale dell’Italia! … Oh, boschi rari di Pietrapennata! Io non ricordo di aver visto un posto più bello… in qualunque luogo si andrà, sarà molto difficile trovare un’altra Pietrapennata”.

Una gustosissima pausa pranzo presso l’Azienda Agricola Altomonte di Palizzi, con la calorosa accoglienza del signor Nino e della sua famiglia, suggella la mattinata ricca di bellezze e suggestioni. Naturalmente, le Città Visibili non hanno perso occasione per acquistare il vino prodotto in loco. A Palizzi infatti si produce un ottimo vino rosso riconosciuto dal marchio IGT, da degustare nei “catoi” che caratterizzano la “città del vino”.

L’Aspromonte si distingue per la varietà dei suoi paesaggi. Le nostre navette viaggiano e sollevano nuvole di polvere, ed ecco all’improvviso il paesaggio mutare: il verde acceso dei boschi, il grigio delle pietre, superbe e svettanti, dirupi scoscesi… davanti a noi i colori si susseguono, tanti e vivaci; è un paesaggio in cui sublime e pittoresco si intersecano. Lo spettacolo offerto dalla natura lascia senza fiato: tutt’intorno un tripudio di primavera: prati di fiori arancioni, poi fucsia, poi gialli…

Il pomeriggio è dedicato alla visita del borgo di Palizzi con un interessante percorso all’interno del centro storico che ha mantenuto intatto il fascino degli antichi borghi medievali caratterizzati da viuzze, vicoli, gradinate che collegano le diverse abitazioni e rioni del paese. Passeggiamo tra i vicoli antichi, ammirando da affacci e terrazzi i panorami sulla costa nel loro susseguirsi di meraviglie naturali. La prima tappa è la Chiesa locale, risalente al Seicento, che presenta una cupola a pigna, tipica dell’area grecanica, e che custodisce una statua in marmo rinascimentale di S. Anna con la Beata Vergine in braccio.

Proseguiamo la passeggiata per raggiungere il ponte medievale, ben conservato, da cui osserviamo un antico mulino ad acqua. Successivamente entriamo in una vecchia abitazione caratterizzata da un antico palmento posto nel catoio e continuiamo verso i resti del castello che si erge su un costone roccioso a dominare il paese e la vallata. Sulla via del ritorno il nostro sguardo è ammaliato da un cielo rosato che tinge le acque placide del mare e incornicia il tramonto con nuvole rosa e arancioni degne di un provetto acquerellista.

 


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