La ministra Valeria Fedeli
18 gennaio 2018
La ministra Valeria Fedeli

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Esame di terza media, novità in vista: gran ritorno del riassunto e prova di italiano strutturata in più parti


La ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e il professor Luca Serianni il 16 gennaio hanno presentato al MIUR il Documento di orientamento per la redazione della prova d’italiano nell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo.

Il testo è frutto del lavoro di un’apposita commissione di esperti guidata dal noto linguista e composta da Massimo Palermo, ordinario di Linguistica italiana all’Università per stranieri di Siena, Nicoletta Frontani, docente di Lettere presso il liceo classico Augusto di Roma, Antonella Mastrogiovanni, docente e collaboratrice dell’INVALSI (Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema di Istruzione), Carmela Palumbo, Capo del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del MIUR.

«Il gruppo di lavoro è stato costituito a luglio con il compito di definire una serie di interventi operativi per migliorare le competenze nella lingua italiana delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado», sottolinea la ministra Valeria Fedeli.

«Quello che presentiamo oggi è un primo risultato. Ringrazio il professor Serianni e tutta la commissione per il lavoro svolto e per aver messo le proprie competenze al servizio del Paese e della nostra scuola. Il documento finale è di alto valore e potrà rappresentare una utile guida per le nostre e i nostri docenti anche nell’attività didattica quotidiana, oltre che in vista dell’Esame finale del primo ciclo».

Il gruppo guidato da Serianni ha fornito, in questa prima fase, la necessaria consulenza tecnica per la produzione delle tre tipologie di prove in cui si articola la prova scritta d’italiano al termine del I ciclo: testo narrativo o descrittivo; testo argomentativo; comprensione e sintesi di un testo, anche mediante richiesta di riformulazione. Tre tipologie di prove che, lo ricordiamo, se ben strutturate, consentono alle e ai docenti di verificare le diverse competenze linguistiche di cui si compone la padronanza della lingua italiana, padronanza verso cui la scuola deve traguardare studentesse e studenti per farne, davvero, cittadine e cittadini attivi e competenti.

«La commissione ha messo insieme competenze e sensibilità diverse, lavorando con grande armonia. Il proposito è stato quello di offrire ai docenti suggerimenti per predisporre al meglio le prove d’esame e valutare le competenze di lingua italiana per quanto riguarda sia la comprensione sia la produzione del testo», ha dichiarato il professor Serianni.

Lo scorso 3 ottobre è stato firmato il decreto ministeriale che ha disciplinato il nuovo Esame del I ciclo, secondo quanto previsto dal decreto di riforma della valutazione varato ad aprile in attuazione della legge 107 del 2015. Il 10 ottobre le scuole hanno ricevuto un’apposita circolare che ha avviato un ciclo serrato di conferenze di servizio con le scuole per accompagnarle verso il nuovo Esame che debutta a giugno e prevede tre scritti (una prova di italiano, una di matematica, una sulle lingue straniere) e un colloquio per accertare le competenze trasversali, comprese quelle di cittadinanza. Il lavoro svolto dal gruppo coordinato dal professor Serianni si è inserito in questo contesto di accompagnamento e di lavoro preparatorio.

La prova di italiano, ha spiegato la circolare di ottobre, potrà essere strutturata anche in più parti riferibili alle diverse tipologie proposte (testo narrativo o descrittivo; testo argomentativo; comprensione o sintesi di un testo) che potranno essere utilizzate in maniera combinata all’interno della stessa traccia. Saranno le singole commissioni a predisporre le prove. Il giorno della prova ogni commissione sorteggerà una terna di tracce da sottoporre ai candidati che ne sceglieranno una.

La commissione guidata da Serianni ha lavorato sulla prova di italiano, mettendo a punto un documento che offre indicazioni operative sulle possibili modalità per verificare le competenze di lingua italiana delle studentesse e degli studenti che affronteranno l’esame di terza, con un suggerimento rivolto alle e ai docenti affinché, durante tutto il triennio della scuola di primo grado, anche in vista dell’Esame finale, sia rilanciato il ruolo del riassunto che, spiegano gli esperti, presenta «alcuni requisiti formativi che appaiono di grande importanza».

Il riassunto, infatti, «verifica la comprensione di un testo dato e la capacità di gerarchizzarne i contenuti, anche attraverso la scansione in macrosequenze; abitua, con la pratica della riformulazione, all’uso di un lessico adeguato; infine, propone ad alunne e alunni testi di natura e destinazione diverse, mostrando loro attraverso il contatto diretto il variare della lingua a seconda della specifica tipologia testuale».
(Fonte: Miur)


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