Fassino e la 'busta paga', qual è lo stipendio di deputati e senatori?
3 agosto 2023

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Fassino e la ‘busta paga’, qual è lo stipendio di deputati e senatori?


“Sono stato ingenuo, ma ho fatto una operazione verità”. Piero Fassino ha rivendicato il suo gesto in aula alla Camera, ‘sventolare’ il cedolino per dimostrate che quello dei parlamentari non è uno “stipendio d’oro”. Il deputato Pd ha mostrato l’indennità lorda dei deputati a luglio, 10.435 euro che, decurtati di tasse e altre voci (previdenza e sanità), scende a 4.718 euro netti al mese.

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L’iniziativa dell’ex segretario dei Ds, che si è anche beccato la ‘reprimenda’ della segretaria del Pd Elly Schlein (“ha parlato a titolo personale”), ha riacceso la discussione sui guadagni degli inquilini di Camera e Senato. Tema tra i più sensibili, che insieme ai vitalizi ha animato polemiche e fatto scorrere fiumi di inchiostro sulla ‘casta’. I conti fatti da Fassino tra gli scranni di Montecitorio, però, non sono precisissimi, come si evince anche dai bilanci del Parlamento.

In aula il deputato dem ha fatto riferimento solo all’indennità. Ma ogni deputato gode anche di un fondo ‘per l’attività parlamentare’ di 3.610 euro al mese. Fassino ha chiarito che il suo viene utilizzato per i compensi di due suoi collaboratori. Non è così per tutti, ovviamente. Poi c’è la voce diaria: 3.500 euro al mese. Ogni deputato decide come impiegarla. Nel Pd, per esempio, di solito viene versata al partito per le attività politiche, altri la utilizzano per le spese di alloggio (si può fare secondo le regole interne).

La diaria però non è fissa, può essere decurtata di 200 euro per ogni giorno di assenza nelle votazioni in aula e fino a 500 euro per le assenze negli organismi interni della Camera. Altro capitolo è poi rappresentato dalle spese di viaggio, per le quali sono previsti circa 3.300 euro trimestrali (una voce variabile, legata alla distanza tra residenza e un aeroporto) che si aggiungono alle facilitazioni per la circolazione (autostrade, treni).

C’è poi un forfait per il telefono (1.200 euro l’anno) e una dotazione per le spese informatiche a inizio legislatura (circa 5mila euro). In Senato la situazione è grosso modo la stessa, anche se secondo qualche parlamentare palazzo Madama è piu “generoso”. L’indennità si aggira sui 5mila euro mensili e la diaria sui 3500 euro, con un forfait di circa 1600 euro per le spese e di circa 2000 per l’esercizio di mandato, più altre coperture per viaggi e altre voci.


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