Luigi Muraca
18 novembre 2016
Luigi Muraca

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Fondazione Terina. Muraca (Lamezia Unita): «La Regione decida se applicare o modificare la legge di riordino degli Enti»


Il Consiglio comunale di Lamezia Terme del 3 Novembre 2015, alla presenza dei lavoratori della Fondazione Mediterranea Terina, dei sindacati e, soprattutto, del Commissario pro tempore, dopo ampia ed approfondita discussione, deliberò all’unanimità di impegnare la Regione Calabria a sanare la delicata ed annosa questione della Fondazione, attraverso una serie di provvedimenti che apparivano ineludibili e concretizzabili.

Fu riconosciuto unanimemente che il comportamento del Consiglio comunale fu di indubbia serietà e di rispetto nei confronti della Regione, senza cercare l’abbrivio della demagogia un tanto al chilo. Sarebbe stato agevole in quella occasione mettere alla gogna la Regione, già inadempiente da anni nei riguardi della Fondazione ed invece il Consiglio comunale di Lamezia scelse un percorso diverso; il Consiglio espresse un punto di vista, accolse le osservazioni del Commissario ma, al contempo, ne registrò gli impegni.

In sostanza, dovevano essere azzerati gli arretrati stipendiali, che ledono la serenità di tanti padri di famiglia, doveva essere mantenuta ed irrobustita l’attività di ricerca, anche in campo fitopatologico, con la dismissione delle altre attività e la dislocazione dei dipendenti in esubero, in ossequio alle previsioni della Legge regionale n.24/2013.

Mi risulta che il Sindaco Mascaro, anche successivamente, abbia fatto la sua parte con l’Amministrazione regionale ma a tutt’oggi nulla è cambiato ed anzi la protesta dei dipendenti sembra inasprirsi e declinare verso forme estreme e rischiose per l’incolumità stessa dei contestatori, esasperati da vane promesse e da una situazione che pare sia divenuta irresolubile.

Ed allora giova evidenziare due questioni: la prima è che il Consiglio comunale della terza città della Calabria non si lascia andare alla propaganda politica od al populismo ma pretende rispetto per le decisioni che vengono assunte serenamente e consapevolmente all’interno dell’assise cittadina.

I Consigli comunali hanno una dignità che deve essere rispettata da chiunque, anche dal Presidente della Repubblica, sicché devo osservare, purtroppo, che la decisione del 3 Novembre 2015 è stata, senza essere retorici o polemici, abbastanza trascurata dalla Regione Calabria. La seconda questione è la trasparenza della Regione rispetto agli obblighi derivanti dalla Legge regionale n.24/2013.

La Regione Calabria non è il Politburo del Partito comunista cinese, le cui valutazioni sono sovente avvolte in una cappa di segretezza, pertanto se la Regione ritiene inadeguata la Legge n.24/2013, peraltro applicata male in altri ambiti come il Corap, lo deve innanzitutto comunicare ai cittadini calabresi. Contemporaneamente, disponendo anche di un’Assemblea legislativa, seppure male in arnese, deve modificare in tempi rapidi la Legge in quelle parti ritenute poco convincenti od inapplicabili.

Tale processo non può durare lustri, sono passati oltre tre anni dall’approvazione della Legge di riordino degli Enti e la Regione pare in mezzo al guado, guarda questa Legge con diffidenza, senza operare una valutazione seria ed intelligibile. Delle due l’una, o la applica o la modifica, la Regione non può avere continue titubanze che, nel caso della Fondazione Terina, i lavoratori stanno pagando a caro prezzo. Tertium non datur.
Luigi Muraca
Capogruppo di «Lamezia Unita»


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