Il diritto d’asilo, sottolinea l’avvocata Terrel, “è stato riconfermato da tutti i governi francesi negli ultimi 40 anni. Sono molto scioccata e questa vicenda non ha niente a che vedere con la giustizia. In 40 anni di vita si tessono dei legami, si costruiscono delle famiglie, si crea una vita lavorativa: non sono oggetti che si possono spostare a piacimento e poi buttarli via. Per me si tratta di abusi e di un tradimento dello Stato. Non ha niente a che vedere con la giustizia né con le vittime” di questi anni di Piombo. “Serve e serviva un’opera di pacificazione e di riconciliazione. Cosa che è avvenuta in Francia attraverso delle amnistie anche per delle vicende storiche molto sofferte come la Guerra di Algeria o le vicende che hanno riguardato la Nuova Caledonia”.
Per Terrel “non bisogna far passare questa decisione come una preoccupazione per le famiglie delle vittime. Si tratta di una questione politica e pertanto è assolutamente irricevibile”. Per la storica avvocata francese, “servirebbe invece una riflessione su quegli anni, comprendere quello che è avvenuto e spiegare. Invece questa vicenda riapre delle ferite per tutte le parti coinvolte e questo non aiuta nessuno”. Per quanto riguarda la salute dei suoi assistiti, Terrel sottolinea “che la reiterazione di questa procedura è assolutamente molto stressante”.