E’ stata una notte di disordini a Nanterre e in altre località della banlieu settentrionale di Parigi, dopo l’uccisione di un 17enne per mano di un agente che lo aveva fermato a un posto di blocco. A Nanterre una folla inferocita ha dato fuoco a bidoni della spazzatura, ad automobili e a una scuola elementare mentre i reparti di emergenza sono stati fatto oggetto dellancio di petardi: gruppi di rivoltosi hanno eretto barricate tra i palazzi ostacolando le operazioni dei vigili del fuoco.
COSA E’ SUCCESSO
I disordini sono iniziati ieri sera con una manifestazione davanti alla stazione di polizia di Nanterre e si sono estesi a località vicine. A Mantes-la-Jolie è stato tentato di dare fuoco al municipio: la polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma, ma ha dovuto ritirarsi. Le autorità riferiscono di 15 persone arrestate. A scatenare i disordini la diffusione del video dell’incidente ripreso dal cellulare di un testimone, e verificato dal canale France Info, che mostra un agente che punta la pistola contro la portiera del conducente dell’auto ferma. Quando il giovane al volante si allontana improvvisamente, l’ufficiale spara a distanza ravvicinata, ferendolo a morte. France Info ha riferito che l’agente è stato preso in custodia dalla polizia perché sospettato di omicidio colposo. Secondo il ministro dell’Interno Gérald Darmanin, l’organo di controllo della polizia (IPGN) ha avviato un’indagine interna sull’incidente.
L’incidente ha scatenato anche una dura polemica politica. “La pena di morte non esiste più in Francia. Nessun agente di polizia ha il diritto di uccidere se non per legittima difesa”, ha twittato il leader di sinistra Jean-Luc Mélenchon, invocando una riforma totale della polizia. Il leader dei Républicains, Éric Ciotti, ha invece espresso il suo sostegno alla polizia. “La notte sarà dura, voi siete i difensori della nostra sicurezza collettiva. Niente giustifica questo caos!” ha twittato.