G7 Parlamenti, Meloni si scusa: "Non sono in presenza ma non potevo far mancare contributo"
6 settembre 2024

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G7 Parlamenti, Meloni si scusa: “Non sono in presenza ma non potevo far mancare contributo”


Intervento in collegamento video, e non in presenza come previsto, per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni al G7 dei Parlamenti a Verona. “E’ per me un grande onore partecipare a questa iniziativa, se pure da remoto. Voglio scusarmi con tutti per non essere riuscita a fare di più raggiungendovi fisicamente, ma non potevo e non volevo far mancare il mio contributo a questa giornata”, ha detto il premier in apertura del suo intervento in video collegamento

Dopo essersi complimentata con il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana per l’evento, Meloni ha salutato “tutti i presidenti della camere basse dei Paesi del G7” e “la mia amica e amica dell’Italia Roberta Metsola. Saluto il presidente della Rada ucraina Stefančuk e la presidente dell’assemblea nazionale della Tanzania e dell’Unione interparlamentare”. “Il Gruppo dei 7 è un gruppo unito da valori e principi comuni, che ricopre un ruolo insostituibile nella difesa della libertà e della democrazia”, ha detto il presidente del Consiglio . “E’ un ruolo che i governi del G7 esercitano, ma che esercitano seguendo le indicazioni dei rispettivi parlamenti nazionali, dove cioè la sovranità popolare trova la sua massima espressione”, ha aggiunto Meloni.

Ucraina

Parlando di un “quadro globale già particolarmente complesso, attraversato da una instabilità crescente e da conflitti che hanno ricadute a 360 gradi”, il presidente del Consiglio ha fatto poi riferimento “alla guerra in Ucraina e all’impegno ribadito anche in ambito G7 con forza e con nuove risposte a sostegno della nazione aggredita di difendere quel sistema internazionale basato sulle regole e sulla forza del diritto, su cui si fonda la convivenza tra le nazioni che garantisce tutti”. “È un impegno che non solo i governi ma anche i parlamenti hanno ribadito in più occasioni, che proseguirà finché non raggiungeremo due obiettivi fondamentali: la fine della guerra e la costruzione di una pace giusta e duratura”, ha detto Meloni.

Gaza

Quanto alla crisi in Medio Oriente “non è più rimandabile un accordo complessivo basato sulla mediazione che prevede un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani. Come non è più rimandabile un deciso cambio di passo nell’assistenza umanitaria alla popolazione civile”. “Il G7, Italia in testa, è da sempre in prima linea per scongiurare un’ulteriore escalation nella regione, a partire dalla situazione del Libano che ci preoccupa molto”. “Oggi – ha concluso Meloni – più che mai è necessaria una soluzione politica duratura della crisi, che dia un nuovo slancio alla prospettiva della soluzione dei due Stati”.

Intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale generativa è “una sfida” e uno “tra i temi che la presidenza italiana del G7 ha voluto prioritari in quest’anno di presidenza”, ha evidenziato poi Meloni, riportando le parole di Papa Francesco al vertice di Borgo Egnazia. “Il Pontefice ci ha ricordato che la politica serve e che la sua grandezza si mostra quando opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune e a lungo termine. Ci ha poi ricordato che ogni strumento tecnologico creato dall’uomo, Ia generativa inclusa, deve avere un’ispirazione etica, che sia cioè ordinata al bene di ogni essere umano. È una riflessione che condivido a pieno”, ha detto Meloni, spiegando che se “l’intelligenza artificiale è un grande moltiplicatore, la domanda che dobbiamo porci come politici è ‘che cosa vogliamo moltiplicare con l’Ia?’. Se questo moltiplicatore venisse essere usato per trovare cura a malattie oggi incurabili concorrerebbe al bene comune, ma se dovesse invece essere usato per aumentare le disuguaglianze e divaricare gli equilibri mondiali, allora ne deriverebbero scenari potenzialmente catastrofici”.

“Spetta alla politica, alla sana politica, rispondere a questa domanda. Se la politica delegasse questa risposta agli algoritmi o alle macchine avrebbe abdicato al suo ruolo con conseguenze oggi inimmaginabili”. Per questo “la riflessione del Santo Padre non a caso era rivolta a noi e noi dobbiamo saper cogliere la potenza della sua esortazione”, ha detto Meloni, rivolgendosi sia a “chi ha responsabilità di governo ma soprattutto ai parlamenti, che sono il cuore delle nostre democrazie perché sono dei luoghi in cui tutti i cittadini sono pienamente rappresentati, le diverse visioni del mondo si confrontano, trovano una sintesi e si tramutano in risposte per i cittadini”.

“Cosa saremo capaci di fare per garantire che l’intelligenza artificiale sia controllata dall’uomo e incentrata sull’uomo e al servizio dell’uomo, dalla risposta a questa domanda sapremo se la politica ha assunto il suo ruolo o ha abdicato”, ha evidenziato Meloni, dicendosi “contenta di dire che la politica non sta abdicando come dimostrano gli esiti del summit G7, con impegni assunti nelle dichiarazioni finali e con un lavoro che stanno facendo anche le varie ministeriali che consentono significativi passi avanti”.

Quindi il riferimento al “piano di azione sull’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro”, che “sarà adottato tra pochi giorni nella riunione dei ministri del lavoro e rappresenterà un riferimento di grande rilievo su questa materia”, dal momento che “siamo consapevoli che questa rivoluzione avrà conseguenze su tutti i settori e sulla vita di milioni di lavoratori”.


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