L’inverno 2023-2024 sarà “un anno più complesso. Ora siamo in una situazione diversa perché abbiamo gli stoccaggi pieni e abbiamo praticamente colmato il gap da qui a fine anno. Quest’anno abbiamo avuto 6 mesi di gas russo che ci ha permesso di riempire gli stoccaggi. Ora dalla Russia arriva zero in Europa, in Italia il 9-10%”. Ad affermarlo è l’ad di Eni, Claudio Descalzi, intervenendo al Green Talk di Rcs Academy, sottolineando che invece “nel 2024-25 dovremmo essere più tranquilli”.
Le forniture di gas dall’Algeria sostituiranno quasi le forniture di gas dalla Russia dice Descalzi, sottolineando che il gas algerino “arriverà al 38% l’anno prossimo” dal 12% in precedenza “a 27 miliardi di metri cubi ed equivale quasi alle forniture russe che erano di 28-29″. Nel 2019, rileva Descalzi, “l’Algeria ci dava 10 miliardi, nel 2022 ce ne dà 24 e nel 2023 ci darà quasi 27″. L’Algeria “è un punto fondamentale per l’Italia”.
“Abbiamo bisogno di rigassificatori – rimarca poi – Ora stanno andando quasi al 100%, abbiamo una capacità di circa 16 miliardi di metri cubi. Abbiamo bisogno assolutamente di questo nuovo rigassificatore altrimenti il bilancio non torna. Potremmo rimanere al di sotto di 5-6 miliardi se la domanda dovesse rimanere intorno a 73-74 mld di metri cubi”.
“Se la domanda come prevede il ministero sarà sui 69-70 mld di metri cubi il 2023 sarà complesso ma è raggiungibile”, sottolinea l’ad di Eni. “Possiamo portare qualcosa a Panigaglia che ora riceve solo navi piccole ma gli altri rigassificatori fino al 2026 sono occupati”.