Un tetto al prezzo del gas che arriva dalla Russia. “E’ arrivato il momento” afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, Immediata la replica del vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitry Medvedev, che avverte: il gas russo “non ci sarà in Europa se l’Ue deciderà di introdurre un price cap”. Intanto Gazprom, che ha individuato alcune perdite di olio nel corso dei lavori di manutenzione alla stazione di compressione di Portovaya, ha annunciato la sospensione delle attività di pompaggio di gas liquefatto all’inizio del gasdotto Nordstream 1 che trasporta il gas sottomarino in Germania..
Von der Leyen
E’ arrivato il momento di stabilire un tetto al prezzo del gas che arriva dalla Russia, via pipeline, in Europa. A sottolinearlo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rimarcando la necessità di contrastare quelli che ha indicato come i tentativi del presidente russo, Vladimir Putin, di manipolare il mercato dell’energia europeo. “Credo fermamente che sia arrivato il momento di fissare un tetto massimo al prezzo sul gas russo diretto in Europa”, ha detto von der Leyen ai giornalisti a margine di un incontro dei deputati conservatori nella città di Murnau, in Baviera.
Medvedev
Il gas russo “non ci sarà in Europa se l’Ue deciderà di introdurre un price cap”. Ad affermarlo è il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitry Medvedev, commentando l’appello della presidente Commissione europea von der Leyen. “Sarà come con il petrolio. Semplicemente non ci sarà gas russo in Europa”, ha avvertito Medvedev.
Gazprom
Il colosso energetico russo Gazprom ha annunciato la sospensione delle attività di pompaggio di gas liquefatto presso lo stabilimento di Portovaya, a nord-ovest di San Pietroburgo, all’inizio del gasdotto Nordstream 1 che trasporta il gas sottomarino in Germania. In una nota si legge che è stata rivelata una perdita di olio alla turbina nord della stazione di Portovaya e che quindi non può operare in sicurezza a causa del danno subito. Per questo, prosegue il testo senza indicare una data di riapertura, la stazione resterà chiusa fino a quando verranno effettuate le riparazioni necessarie.
Duro il commento della Commissione europea, che ha accusato l’azienda energetica statale russa Gazprom di aver interrotto il flusso di gas con falsi pretesti. “L’annuncio di Gazprom di questo pomeriggio che chiuderà ancora una volta” il gasdotto Nord Stream 1 “con pretesti falsi è un’ulteriore conferma della sua inaffidabilità come fornitore”, ha affermato un portavoce su Twitter. Questo nuovo stop – ha aggiunto – “è anche una prova del cinismo della Russia, poiché preferisce bruciare gas invece di onorare i contratti”.
Germania
”La situazione sul mercato del gas è tesa, ma la sicurezza dell’approvvigionamento è garantita”, si legge in una nota del ministero dell’Economia tedesco dopo l’annuncio di Gazprom. ”Non lo commentiamo nella sostanza, ma nelle ultime settimane abbiamo già visto l’inaffidabilità della Russia e di conseguenza abbiamo proseguito con fermezza e coerenza le nostre misure per rafforzare la nostra indipendenza dall’importazione di energia russa”. Quindi, ha sottolineato Berlino, ”il risultato è che siamo molto meglio attrezzati rispetto a qualche mese fa”.
La perdita di olio segnalata da Gazprom non costituisce un motivo tecnico per interrompere il funzionamento del Nord Stream 1 secondo la Siemens Energy: ”Simili perdite normalmente non impediscono il funzionamento della turbina e possono essere sigillate sul posto. E’ una procedura di routine che rientra nei lavori di manutenzione”.
In una nota si legge che ”in passato perdite simili non avevano portato all’interruzione delle operazioni. Siemens Energy non è stata attualmente incaricata di condurre lavori di manutenzione, ma siamo in attesa”. Inoltre ”a parte questo, abbiamo già detto in passato che esistono altre turbine al compressore di Portovaya in grado di far funzionare Nord Stream 1”.
Peskov
In mattinata era stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ad avvertire come la piena ripresa delle attività di esportazione in Europa dal gasdotto Nord Stream 1 fosse a rischio, perché nella principale stazione era operativa solo una turbina. “C’è solo una turbina che funziona. Fate voi i calcoli”, ha affermato spiegando che non ci sono apparecchiature di riserva per poter sostituire quelle fuori servizio. In precedenza Peskov aveva indicato le sanzioni occidentali come causa di impedimento della manutenzione del gasdotto. ”Non è colpa di Gazprom”, ha aggiunto, ma ”è in pericolo il funzionamento” del gasdotto che alle 4 di domani mattina avrebbe dovuto riprendere l’esportazione di gas verso la Germania.