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30 settembre 2018

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Giardini delle Esperidi Festival 2018: il viaggio e l’accoglienza, la legalità e la cultura. Seminare e bene


Giardini delle Esperidi in questi giorni ha fatto il pieno di cultura dell’accoglienza. Dopo la prima giornata dedicata ai ragazzi delle scuole con mostre di scultura e installazioni, conversazioni, fiabe interpretate da Imma Guarasci e una riuscitissima caccia al tesoro digitale organizzata dall’Associazione culturale Asperitas che ha coinvolto i bambini alla scoperta della storia e dell’architettura del paese di Zagarise, in questa seconda giornata il festival è entrato nel vivo del suo significato: quello di vivere insieme i luoghi e le esperienze.

Un senso profondo della condivisione ha permeato anche l’atteso incontro con il procuratore Nicola Gratteri Seminare e bene. Paesaggio, comunità, legalità, cultura nella Calabria contemporanea, diretto dall’antropologo Mauro Francesco Minervino, con il direttore artistico Maria Faragò, l’archeologo Francesco Cuteri, e l’architetto paesaggista Guglielmo Minervino. La contemporaneità della Calabria e il suo futuro dipendono dall’unirsi e dal comunicare, è questo che ci permette di contrastare ogni forma di criminalità.

La progettualità comune dei paesi, delle iniziative, delle associazioni ma prima di tutto delle persone è l’antidoto all’illegalità e l’unica alternativa possibile per il recupero del bene comune, culturale, paesaggistico e formativo. Con l’augurio di raccontare nel modo migliore possibile la semina di questi anni, tutti i progetti che Giardini delle Esperidi porta avanti a ogni edizione e poi nel corso dell’anno in un cammino di bellezza e autostima del luogo e della comunità, si può trasmettere fiducia in un domani migliore in cui «la Calabria che abbiamo conosciuto finora si rivoluzionerà» secondo l’aspettativa di Nicola Gratteri.

È stato proprio il procuratore a sottolineare il problema del racconto inadeguato di questa regione da parte di alcuni intellettuali e scrittori calabresi, quello che celebra la criminalità come un retaggio ancestrale da rispettare, quello di una mafia “buona” che non è mai esistita. Solo lontano dai falsi storici e dai messaggi fuorvianti e quindi anche da una colpa atavica, la Calabria può ritrovare la sua bellezza e far valere il suo talento permettendo ai giovani di restare.

Dallo spopolamento alle storie migranti: in ogni loro aspetto e verso ogni destinazione, sono state protagoniste di queste giornate. Il viaggio e la migrazione di Kader Diabate che ci ha raggiunti dal Distretto della Locride, dove il modello Riace resiste e dove dimora un antico orgoglio che ha fatto della contaminazione e dell’accoglienza la sua bandiera. Lo hanno raccontato l’archeologo Francesco Cuteri nella narrazione della scoperta dei mosaici dell’antica Kaulon e lo scrittore Francesco Bevilacqua nella sua lezione aperta sulla filoxenia ai ragazzi delle scuole.

Come ogni anno molto spazio è stato dato alla poesia con Anna Petrungaro, Caterina Tagliani e Claudia Fabris autrice di una poesia performativa, da “servire” sotto forma di cibo per l’anima tra i vicoli di Zagarise.

Ancora la lontananza, l’abbandono, il viaggio sono stati presenti in forma d’arte: nei canti del laboratorio di Caterina Pontrandolfo con le donne di Zagarise, in una performance fatta di canti antichi e suoni mitici, nel concerto di musica sefardita del Duo Ephemeris e ha fatto capolino anche nel racconto della vita di Angelo Savelli rivisitata dall’interpretazione di Donato Laborante e Francesca Puk Portone davanti all’opera dell’artista calabrese recuperata da Giardini delle Esperidi. Titolo dell’opera: Stanza di luce, uno spazio bianco e aperto capace di essere reinterpretato dalle esperienze personali e con linguaggi diversi, proprio come Giardini delle Esperidi.

A intervallare conversazioni, narrazioni, esperienze, letture, gli immancabili showeat di Anna Aloi con un puntuale storytelling dei prodotti calabresi di alta qualità, in particolare dell’Olio di Zagarise, l’oro delle tavole della Calabria.

Questi due giorni hanno visto protagonista il comune di Zagarise, amministrato dal sindaco Domenico Gallelli, soggetto proponente del festival. Domani ancora la sfida ecosostenibile di questa quarta edizione aspetta i “giardinieri” all’Isola ecologica di Zagarise per un attacco poetico, prima di una passeggiata dei sensi al Museo civico di Taverna per ammirare l’arte di Mattia Preti con la degustazione dei Rossi di Calabria, mentre domenica sarà la volta di Sersale e della Riserva Naturale delle Valli Cupe.


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