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26 novembre 2023

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GIUDIZI UNIVERSALI #3.05: DON CHISCIOTTE ESISTE E SI CHIAMA MORGAN di Gianlorenzo Franzì


Marco Castoldi in arte Morgan è stato cacciato, anzi licenziato, da X-Factor 2023.

Una notizia come tante, in quella massa informe che è l’intrattenimento televisivo che ha abituato a non stupirsi più di nulla. Eppure, l’ennesimo fuoco acceso dall’ex leader dei Bluvertigo sta tenendo banco sui social e un po’ dappertutto, perché quando c’è Morgan c’è sempre altro. E un altro bello grosso.

Partiamo dai fatti.

L’ANTEFACTOR

La notizia, a luglio 2023, era che ai banchi dei giudici del talent di punta di Sky tornava proprio lui, Morgan: sul perché anche questa fosse una notizia si tornerà a breve, intanto va sottolineato che l’homecoming era necessario in quanto X-Factor è da tempo in caduta libera. Identificando l’inizio vistoso del tracollo nel 2020, ultima edizione condotta da Alessandro Cattelan, e vinta da Casadilego (se non sapete chi sia, è un indizio per capire perché iniziasse il tracollo): ascolti deludenti che puntavano verso il basso, giudici sempre più incapaci di creare dinamiche interessanti -in tv si dice così, la dinamica è la prima cosa che infervora il pubblico-, concorrenti affossati da assegnazioni inconsistenti e vincitori sempre meno incisivi, insomma musica sempre più assente. Risalendo verso dietro, prima del 2020 avevano vinto: Sofia Tornabene, Anastasio, Lorenzo Licitra, Soul System, Giò Sada, Lorenzo Fragola.. e siamo al 2014, perché l’anno prima aveva vinto Michele Bravi con giudice Morgan e basta un rapido ricorso alla memoria per capire come i vincitori dell’interregno 2014/2020 siano durati meno di un gatto in tangenziale.

IL FATTORE X

Nel mondo di fuori, intanto, Morgan consolidava la sua figura: da entertainer, musicista, divulgatore, personaggio scomodo, persona non grata e non gradita perché (in ordine sparso) ha parlato della sua assuefazione al crack, si è fatto cacciare da Sanremo per aver cambiato il testo della sua canzone con Bugo in seguito a litigi vari con il collega, creato un suo programma musicale in Rai (StraMorgan), vinto il disco d’oro per la sua canzone Altrove, vinto il Premio Bindi alla carriera, vinto il Premio Cavallini per la creatività, vinto il Premio Barocco al Castello di Gallipoli, vinto il Premio Lunezia TV per la qualità culturale della trasmissione StraMorgan, entrato nel Guinnes World Record come giudice che ha vinto più edizioni di talent musicali al mondo.

Questo senza mai contraddire una personalità dichiaratamente difficile, piena di asperità, che non si è mai piegata. Proprio a Marco Mengoni, artista oggi di fama indiscussa e allora nella sua squadra, disse in gara: “Mi sei sembrato identico a tutti gli altri, uno comune, un normalissimo e banale cantante. Volevo farti capire di smetterla di non apprezzare quello che faccio nei tuoi confronti, perché altrimenti mi rompo i coglioni”.

Quando una volta Simona Ventura tra i giudici che assegnò il brano Heroes ad un suo ragazzo in gara, “hai sparato troppo alto, Simona, la apostrofa Marco, per quanto bravo Emanuele non ha la fibra per un brano così importante. È un macigno, è una pietra miliare del rock, non solo una bellissima canzone. Perché per la prima volta ha rotto la barriera tra arte alta e bassa, gli accademici con Bowie potevano guardare al rock come una cosa intelligente e i popolari sentirsi fighi alla stregua di chi faceva il Conservatorio”. La povera ha anche provato a difendersi, “è una canzone sulla libertà, tutti possono essere eroi per un giorno”, ma subito lui incalza “lascia perdere il messaggio politico, molto rischioso, ai tempi fu accusata di nazismo”.

Insomma, questo è il tenore della conduzione di Morgan: riferimenti coltissimi, consapevolezza assoluta del valore della musica, contestualizzazione, stringente obiettività.

IL FATTACCIO

Dal 2022 alla conduzione c’è Francesca Michielin, ex cantante in gara (parliamo del 2011, come giudice proprio la Ventura) e oggi evanescente star delle classifiche. Evanescente come la sua conduzione: simpatica come un cactus, con un linguaggio ggiovane (“buonasera raga”, “i miei gruppi prefe”, “votate come draghi”) urticante e smodato.

Era quindi prevedibile che Morgan, fumantino e poco incline alla scarsa professionalità, prima o poi si scontrasse con le modalità di conduzione della ragazza; così come lo era anche il dileggio che Morgan stesso ha riservato ad Annalisa, dominatrice delle chart, ergendola a simbolo della musica scalaclassifiche ma senza qualità.

Era consequenziale, insomma: da una parte Morgan alfiere della cultura, dall’altra X-Factor format progressivamente svuotato da ogni contenuto interessante. In mezzo, la notoria litigiosità (mai gratuita, va specificato) del Castoldi, specie se tirato in mezzo a questioni che riguardano lo stato delle cose dell’arte.

Nel quarto live tutto prende forma e tutto esplode: l’occasione è l’esibizione de Il Solito Dandy, il pregresso è Francesca Michielin che non sa che Ivan Graziani è morto e chiede a Colapesce com’è stato collaborare con lui.

In rapida successione, allora, Morgan dice a Dargen che è un venduto allo show business, a Fedez che è un depresso che vuole fargli da psicologo, a Michielin di andare a collaborare con Ivan Graziani dietro le quinte, e manda un sonoro vaffa… ad Ambra.

Segue allora una settimana di passione, nella quale si rincorrono voci per cui Sky vorrebbe licenziarlo dopo questi attacchi: poco prima del quinto live, la conferma di Freemantle.

LA VERITA’ DIETRO LE QUINTE (?)

Pare allora che le diatribe al tavolo siano solo un pretesto con sotto qualcosa di più grosso.

È sempre l’autore di Da A ad A che lo spiega: dichiarando di essersi sentito accerchiato perché estraneo ad un sistema che ha cercato di addomesticarlo, lo ha sfruttato e poi lo ha eliminato.

È chiaro a tutti che l’artista Morgan è stato richiamato nel format musicale per tirare su qualcosa che sembrava sull’orlo del fallimento; è invece meno risaputo che Fedez sia il satellite intorno a cui girano buona parte dei componenti del programma di Sky. Dargen D’Amico lavora con lui da anni (ha firmato diversi suoi tormentoni), Francesca Michielin gli deve i suoi -unici- successi Cigno Nero e Magnifico, Pico Cibelli che da quando è diventato presidente della Warner ha strappato Fedez alla Sony, l’autore Davide Simonetta (che ha scritto il brano di Annalisa Bellissima, contestato proprio da Castoldi): tutti insieme sono legati infine al colosso Eclectic Music di Stefano Clessi, che di Fedez e Annalisa cura l’art direction. Sommiamo le parti e abbiamo un gruppo di lavoro compatto che smuove tanti, tanti soldi e che si è stretto ancora di più dentro X-Factor, e che ha iniziato ovviamente a ruggire quando il classico granello ha prevedibilmente inceppato il classico ingranaggio: Morgan, estraneo ad ogni logica commerciale (basti dire che il suo ultimo album di inediti, Da A ad A, è del 2007, l’ultimo uscito, Italian Songbook vol.2, del 2012: insomma, non proprio l’oro per i discografici), ha alzato il velo di Maya e mostrato in diretta Sky che sono gli interessi economici a muovere le telecamere del programma, e non la voglia di scoprire nuovi talenti.

Scoprire l’acqua calda, direbbero molti (finalmente svelato il segreto di Pulcinella, ovvero come fosse possibile che in finale arrivasse un cantante per giudice…); è invece a guardare bene un pericoloso precedente, perché difficilmente nei palinsesti televisivi di oggi (impomatati, preconfezionati, ben pettinati e ben allineati, sempre attenti a non pestare i piedi a nessuno) qualcuno alza la testa e grida che è tutto finto, di non credere a quello che si vede. Si sa ma non si dice, insomma, o quantomeno si vorrebbe non far sapere.

Morgan è un personaggio quantomeno onesto con sé stesso, che non ha mai, nel corso della sua lunga carriera, abbassato la testa a nessun tipo di compromessi. Anche a costo di uscire fuori dalla tv e dai giri economicamente rilevanti (Bugo lo infastidisce? Allora lo prende in giro in eurovisione, non importa se poi viene squalificato anche lui dalla gara di Sanremo; fuma crack? Lo ammette candidamente, anche se poi viene epurato dalla televisione per anni), anche a costo di rompere con il luccicante mondo dello showbiz.

Non un eroe, sia ben chiaro, ma forse un Don Chisciotte si, che si scaglia contro i mulini a vento ben conscio di perdere: che entra nel sistema, o almeno ci prova, per scardinarlo dall’interno (ad esempio: StraMorgan è un programma densissimo di cultura ma durissimo da digerire, farraginoso, lento), e che la musica la scrive anche se nessuno gliela pubblica (La Musica Seria, un suo progetto con sue personali riletture dei grandi classici come Bach, Vivaldi, Scarlatti, è solo su youtube) ma deve scriverla perché questo è quello che sa e vuole fare.

X-Factor sa tutto, e infatti se lo fa rientrare è proprio per quello che è e che fa, soprattutto per come lo fa. Autori e sponsor di un programma in caduta libera non possono che sfregarsi le mani al pensiero di quanto hype Morgan genera, e non possono non sapere che se aprono le porte ad uno come lui non ci si può aspettare altro che i comportamenti di uno come lui.

Peccato che dentro X-Factor, dallo scorso anno, si è creata come una cordata precisa, forte, saldissima e palpabile legata gli sponsor del programma troppo spavalda e potente per permettere di sentirsi sbeffeggiata nel prime time. Ma abbastanza potente da far compiere scelte illogiche e controproducenti, come appunto il licenziamento del personaggio che sembra essere l’unica carta rimasta al talent.

Morgan insomma sacrificato all’altare degli sponsor, con buona pace di un programma destinato probabilmente ad una fine certa e agonizzante.

POST FACTOR

Se può consolare, il quarto e il quinto live sono sotto gli occhi di tutti un prima e un dopo.

Dove nel dopo tutto il resto è noia: dei cartonati al posto dei tre giudici rimasti non avrebbe fatto nessuna differenza. Ambra, mater lacrimarum, è dilaniata da una scelta che La Scelta Di Sophie e Meryl Streep le fanno un baffo; Fedez inarca le sopracciglia per mostrare quanto ne sa di musica; Dargen sembra essersi appena svegliato dopo aver dormito sui ritagli colorati pieni di colla dei bambini.

Che poi, scendendo nello specifico: gli Astromare avrebbero dovuto eseguire La Ballata Dell’Amore Perduto, di Fabrizio De André, e Ambra cambia con Chi Fermerà la Musica dei Pooh. Il risultato cambia poco (perché hanno fatto male i Pooh come difficilmente avrebbero fatto male De André), eppure i due giovanissimi resistono alle ondate; Fedez continua ad usare Maria Tomba con un’attitudine maschilista che andrebbe un po’ rivista; e da par suo, la Michielin mostra con disinvoltura il non riuscire a parlare in un italiano corretto, sia grammaticalmente che dal punto di vista di un fastidioso dialetto meneghino.

Insomma, se fai cacciare qualcuno, devi avere il carisma di riempirne il vuoto, altrimenti sembri solo un bulletto viziato che rimane solo tronfio e noioso. L’aggravante è il vilipendio di cadavere: la puntata si apre mostrando le clip della scorsa settimana con Morgan e i suoi insulti, ma decontestualizzando e mostrando lui come un mostro furioso. Senza contraddittorio, senza possibilità di replica, mentre su Instagram l’apertura musicale della Michielin viene descritta così “arte, maestria, sapienza, sacrificio, professionalità”.

Il tutto mentre nel mondo reale Morgan pubblica il suo nuovo singolo, Si, Certo l’Amore, scritto con Pasquale Panella anticipatore del prossimo disco insieme.

Chi vince e chi perde lo deciderà il popolo. O forse (speriamo di) no.

Gianlorenzo Franzì 

 

 


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