È in corso il consiglio nazionale, in formula ‘ristretta’, convocato dal leader del M5S Giuseppe Conte. Sul tavolo c’è anche il nodo, decisivo per la tenuta del governo, del voto da tenere domani in Senato sul dl Aiuti.
Fino a ieri, secondo quanto confermato da alcune fonti all’Adnkronos, la linea che ha prevalso è quella di astenersi dal voto di fiducia.
In una nota ufficiale di ieri, i 5 Stelle hanno però puntualizzato che durante il consiglio nazionale “Conte illustrerà la sua posizione in merito alle misure anticipate nel corso dell’incontro di questa mattina (ieri ndr) del Governo con le parti sociali. Vista la delicatezza del momento, la posizione del M5S non verrà anticipata prima di domani (oggi ndr), per rispetto dei componenti dell’organo statutario chiamati a coadiuvare il presidente Conte nella definizione della linea politica. Pertanto qualsiasi dichiarazione o posizione espressa da singoli membri del Movimento è da intendersi come espressione di una opinione personale”.
Intanto ieri il premier Draghi ha aperto alla discussione del salario minimo, uno dei temi proposti da Conte nel suo ultimo colloquio con il premier come priorità.
“Dobbiamo affrontare un salario che copra tutti i lavoratori perché non tutti sono coperti dai contratti collettivi, questi vivono in una situazione di incertezza e vulnerabilità, noi tutti dobbiamo agire nell’interesse di questi lavoratori”, ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa. “A livello europeo è stata approvata la direttiva” sul salario minimo “e il governo intende muoversi in questa direzione”, ha assicurato.