“Napoli su Mancini? Sono ipotesi fantomatiche e molto molto remote. Mancini è il ct della nazionale, al Napoli lo unisce solo il colore azzurro. Abbiamo condiviso un progetto a medio e lungo termine, è l’allenatore della nazionale e tale resterà”. Lo dice il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, al microfoni di Radio Anch’Io Sport su Radio1. “Ora siamo tutti concentrati sulla Nations League, è un evento importante – sottolinea il numero uno del calcio italiano -. C’è tanta voglia di azzurro, di crescere e migliorarsi. La stagione è stata lunga, logorante, ma quando si torna a parlare di nazionale c’è sempre tanta voglia ed emotività. Come tutto lo staff, i calciatori e i tifosi a cui speriamo di regalare una gioia in Olanda. Con la Spagna sarà una sfida difficilissima contro una squadra fortissima, ma io credo nel gruppo come Mancini che ha sempre saputo sopperire alle qualità con l’entusiasmo”.
FINALI COPPE EUROPEE
Commentando le finali nelle coppe europee perse da Inter, Roma e Fiorentina, Gravina osserva: “Il dato che mi fa piacere sottolineare è che in queste tre finali c’erano 14 italiani titolari: qualcosa sta cambiando”. “Non siamo riusciti a raggiungere la vittoria ma 3 finali su 3 è un grande risultato, a cui bisogna aggiungere anche le altre due semifinaliste Milan e Juventus – aggiunge il numero uno del calcio italiano -. È stato doloroso vedere tantissimi tifosi delusi a Budapest, Praga e Istanbul ma la passione dei sostenitori italiani è stata unica. Sono segnali incoraggianti di ripresa per il calcio italiano, ora dobbiamo lavorare perché restino duraturi nel tempo”.
MONDIALI UNDER 20
Poi, sulla sconfitta degli azzurrini nella finale del Mondiale U20 contro l’Uruguay: “Il Mondiale Under 20 conferma che esistono i talenti nel calcio italiano e che dal ct Nunziata e dal suo staff è stato fatto un grande lavoro. Ora questi ragazzi hanno bisogno di fiducia per fare il grande salto”. “Il Mondiale Under 20 è stato uno spot straordinario per i giovani, su cui molte società mi auguro possano raccogliere questa sfida. Investire sui giovani diventa essenziale per contenere i costi e dare sostenibilità al mondo del calcio”, conclude Gravina.