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7 marzo 2016

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I doppi incarichi da evitare. I casi Giachetti e Valente


Parlamentari che si candidano per altri incarichi ma non si dimettono in attesa del verdetto dell’urna. Negli ultimi anni gli esempi sono stati tanti.

Proprio ieri Giachetti e Valente sono diventati ufficialmente i candidati del Pd per Roma e Napoli. Si dimetteranno da parlamentari?

Non è certo una novità, ma il punto è sempre lo stesso. Il rispetto per le istituzioni di cui si fa parte e dei cittadini rappresentati dovrebbe essere al centro delle scelte politiche dei nostri parlamentari.

Peccato che spesso non sia così.

Roberto Giachetti e Valeria Valente proprio ieri hanno vinto le primarie del Partito democratico per la corsa a sindaco di Roma e Napoli. I due però sono attualmente deputati. Non solo, il primo è vice presidente della camera e la seconda è segretario dell’ufficio di presidenza.

La domanda a questo punto è: si dimetteranno dal loro incarico da parlamentare o continuare a tenere il piede in due scarpe in attesa del risultato elettorale?

In linea di principio sarebbe augurabile la prima opzione, anche perché è naturale che la loro partecipazione ai lavori dell’aula da qui al giorno del voto diminuirà sempre di più.

Come se non bastasse, considerando che i due gareggiano per il Partito democratico, aspettare l’esito del voto diventa al quanto superfluo, perché è evidente che il movimento di centrosinistra sicuramente raggiungerà la soglia sufficiente per entrare in consiglio comunale, e che i due ne faranno sicuramente parte anche se non fossero eletti sindaco.

Il nostro ordinamento purtroppo non considera incostituzionale la compresenza degli incarichi di consigliere comunale e parlamentare.

Motivo per il quale il senatore Felice Casson, per fare un esempio, candidato sindaco a Venezia per il Pd l’anno scorso e sconfitto da Brugnaro, continua a ricoprire sia il suo incarico a Palazzo Madama che il suo ruolo da capogruppo nel consiglio comunale del capoluogo veneto.

Ma è una questione di rispetto nei confronti di istituzioni e cittadini. Delle istituzioni, perché in quanto parlamentari hanno il dovere di partecipare ai lavori dell’aula; dei cittadini, perché in una democrazia rappresentativa, venir meno al proprio mandato svuota gli elettori dal loro potere politico.

Se hanno deciso di candidarsi è evidente che la loro scelta, almeno a livello istituzionale, l’abbiano fatta.

A questo punto, chiedere le dimissioni di Giachetti e Valente diventa necessario.

(Fonte: Openpolis)


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