dippolito
24 aprile 2018

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I vizi della Regione Calabria, nuovo esposto del Movimento 5 Stelle


Sono un esempio del radicato marciume amministrativo nella Regione Calabria le nomine di Franco Pacenza quale consulente di Gerardo Mario Oliverio per la Sanità e componente del Nucleo di monitoraggio programmatico alle dipendenze del governatore.

Lo affermo, in una nota, insieme ai colleghi Francesco Sapia, Paolo Parentela, Dalila Nesci e Bianca Laura Granato portavoce M5s al Senato, con cui ho a riguardo trasmesso un nuovo esposto, il primo era dell’ottobre scorso, alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti.

Per le valutazioni del caso, l’atto è stato inviato anche all’Anac e all’Anticorruzione regionale, nonché alle commissioni di Vigilanza e Antindrangheta del Consiglio regionale, all’Ispettorato della Funzione pubblica, al Collegio dei revisori della Regione Calabria e allo stesso governatore Oliverio.

Abbiamo ribadito che Pacenza non ha i requisiti di legge per la consulenza assegnatagli, che gli frutta 2.800 euro al mese al netto di Iva e oneri previdenziali, più rimborsi medi da 3.500 euro mensili. Da ex consigliere regionale, a parte dal 1° febbraio 2013 Pacenza percepisce un vitalizio mensile lordo di 7.208 euro, che finora ha totalizzato circa 540.000 euro.

Stavolta la nostra denuncia riguarda la nomina illegittima di Pacenza quale componente del Nucleo di monitoraggio programmatico. Seppur gratuito, come si legge nel decreto del governatore n. 157/2015, l’incarico è senza dubbio da includere tra quelli di alto vertice.

Ciò, abbiamo scritto nel nuovo esposto, «si evince pure dal fatto che, nel successivo» decreto di Oliverio, «n. 120 del 21 novembre 2017», si dispone che «il Nucleo di monitoraggio programmatico, dal quale appare escluso il sig. Pacenza, è composto dai dirigenti generali dei dipartimenti regionali».

Tale ultimo decreto risulta singolarmente adottato appena dopo il nostro esposto dello scorso ottobre sulla nomina di Pacenza quale consulente del governatore per la Sanità.

Allora occorre domandarsi come mai il Pacenza sia stato nominato anche nel riferito Nucleo di monitoraggio programmatico, sulla base del possesso di quali requisiti valutati e perché, appena dopo il nostro primo esposto, il governo regionale abbia sostituito il responsabile dell’Anticorruzione regionale e provveduto a nuova composizione del predetto Nucleo di monitoraggio, non confermando il Pacenza tra i componenti del medesimo.

Che cosa è avvenuto tra l’esposto dell’ottobre scorso e le appena richiamate determinazioni del governo regionale? Vi sono stati specifici accertamenti a riguardo, al fine di chiarire il perché delle scelte qui riassunte?
Giuseppe d’Ippolito
Portavoce M5s alla Camera dei Deputati


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