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14 marzo 2023

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CIRCOLO AGORA': secondo incontro sulle vicende di Piazza De Nava


Venerdì 17 marzo il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza una nuova conversazione sul tema “Piazza De Nava 2.zero: una lunga e sconcertante storia”. Le piazze di Reggio Calabria rappresentano accenti storici, architettonici e turistici, che costituiscono una grande parte dell’atmosfera millenaria della “Città della Fata Morgana”. Piazza De Nava, rappresenta la rinascita di Reggio Calabria a seguito del terremoto del 28 dicembre 1908 ed in tale area trovano allocazione tre stili architettonici: quello umbertino eclettico della seconda metà dell’ottocento, quello liberty, quello razionalista italiano del ventennio. Non a caso il luogo è dedicato al famoso statista, in quanto lo stesso fu il promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il sisma del 1908. É la piazza su cui dà il prospetto principale di Palazzo Piacentini, ossia il Museo nazionale della Magna Grecia ed è intitolata al reggino Giuseppe De Nava, ministro del regno d’italia nel 1918 e nel 1921. Al centro della stessa, adornata da vari esempi arborei, sorge una monumentale fontana a due bocche, sormontata da una statua raffigurante il ministro De Nava.Tali testimonianze verrebbero cancellate dalla nuova idea progettuale che prevede un’idea moderna che andrebbe a sconvolgere tali segni identitari, non tenendo conto quindi di quanto stabilito dalla “Carta di Gubbio” del 1960, documento che venne redatto dall’Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici e della Convenzione del paesaggio ed il Codice dei Beni Culturali .L’area in argomento rappresenta uno degli ultimi simboli storici della città di Reggio Calabria sta per essere demolito, in barba alle regole, per fare spazio alla realizzazione di una gelida superficie marmorea che cancellerà l’originario e tutelato stile Liberty e il quasi secolo di ricordi e di importanti avvenimenti che nel tempo si sono susseguiti, richiamando nella splendida “Piazza balconcino” la presenza di migliaia di persone. Piazza De Nava è sempre stata apprezzata più delle altre Piazze cittadine, sia da parte delle varie generazioni di reggini, che in occasione della ricorrenza delle feste Mariane, ma anche a riguardo le varie manifestazioni che sono state organizzate in quell’area. Proprio la particolare conformazione rialzata rispetto al piano stradale del Corso Gcircaribaldi, è meta preferita dai reggini, perché permette a tutti di poter guardare dall’alto verso il basso. Ma il principio fondamentale su cui si basa la tutela di Piazza De Nava, ovviamente non è soltanto di natura sociale o affettiva, ma bensì, e soprattutto di natura Legislativa, poiché la Piazza è ubicata all’interno del perimetro della zona urbana di notevole interesse pubblico, avente valore estetico e tradizionale, costituito dal complesso degli edifici che pur costruiti all’inizio del 900, hanno rilevante valore estetico. Le piazze di Reggio Calabria rappresentano accenti storici, architettonici e turistici, che costituiscono una grande parte dell’atmosfera millenaria della “Città della Fata Morgana”.La piazza, a pianta rettangolare, è intitolata al ministro reggino del Regno d’Italia Giuseppe De Nava promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908. In tale area sono visibili tre stili architettonici: quello umbertino eclettico della seconda metà dell’ottocento, quello liberty, quello razionalista italiano del ventennio del secolo scorso. La piazza, a pianta rettangolare, è intitolata al ministro reggino del Regno d’Italia Giuseppe De Nava promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908. In tale area sono visibili tre stili architettonici: quello umbertino eclettico della seconda metà dell’ottocento, quello liberty, quello razionalista italiano del ventennio. Tali testimonianze verrebbero cancellate dalla nuova idea progettuale che prevede un’idea moderna che andrebbe a sconvolgere tali segni identitari, non tenendo conto quindi di quanto stabilito dalla “Carta di Gubbio” del 1960, documento che venne redatto dall’Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici e della Convenzione del paesaggio ed il Codice dei Beni Culturali. Il successo dei Convegno di Gubbio promosso da un gruppo di Comuni, affiancato da parlamentari e studiosi, consente la formulazione di una dichiarazione di principi sulla salvaguardia ed il risanamento dei Centri Storici, ma sembra ne avere terreno fertile né tantomeno trovare applicazione in altri ambiti territoriali.Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di anali da parte dell’avvocato Antonio Vacalebre, gradito ospite del sodalizio culturale reggino. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020, la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 17 marzo.


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