Scorcio panoramico di Acri (Cosenza)
26 dicembre 2016
Scorcio panoramico di Acri (Cosenza)

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Il 30 dicembre ad Acri lo spettacolo teatrale «La notte di Natale» di Vincenzo Padula. Mercoledì 28 conferenza stampa alla Cittadella regionale


Si svolgerà mercoledì prossimo, 28 dicembre, a Catanzaro, nella sala «Oro» della Cittadella regionale, la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo teatrale La notte di Natale di Vincenzo Padula che si terrà il 30 dicembre ad Acri (Cosenza), nel Palazzo «Sanseverino-Falcone».

Si tratta di un evento con cui si chiude il programma culturale della IX edizione del Premio Nazionale «Vincenzo Padula», promosso dalla omonima Fondazione, iniziato nel mese di luglio e conclusosi nei giorni scorsi con le premiazioni dei vincitori delle varie sezioni in concorso (Giuseppe Tornatore, Clara Sanchez, Pier Luigi Vercesi, Carmine Abate, Francesco Bevilacqua, Raffaele Cirino e Michele Albanesesi).

Nel corso dell’appuntamento con la stampa verrà rappresentato un estratto di brani scelti dell’opera teatrale. La rappresentazione, ispirata ad una delle opere più note e popolari del Padula, vuole essere non solo momento celebrativo del Natale, ma anche metafora del presente in quanto va a contestualizzare il topos, sempre attualissimo del viaggio, dell’esodo biblico verso occidente, della migrazione di interi popoli che fuggono da guerre e persecuzioni, come la fuga di Maria e Giuseppe, che scappano per costruire un futuro nuovo e diverso, realizzandolo nella grotta di Betlemme.

Il messaggio dell’opera è stato affidato ad un gruppo di attori e musicisti calabresi che, per l’occasione, portando sulla scena i polimetri di uno dei più bei poemetti scritti in dialetto calabrese, lo proporranno nella sua attualità, sottolineando la centralità di valori quali accoglienza e solidarietà che, già presenti nella Natività, sollecitano l’attenzione sull’eco della richiesta di aiuto degli immigrati dei giorni nostri.

Non si può rimanere insensibili e non rispondere come avviene in una parte del poemetto, dove i ricchi banchettano e non rispondono alla richiesta di asilo: la considerazione del Poeta è eloquente: Cannaruti! Li riccuni/ Cancarìanu, e nu’ rispunnu';/C’è ‘n orduru ‘e cosi boni,/‘i piatta vanu ‘ntunnu,/ed arriva lu fragasciu /d’‘i bicchera fin’abbasciu. (Golosi! I ricconi / banchettano, e non rispondono; / si sente un odore di prelibatezze, / i pitti vanno e vengono sulla tavola imbandita, / e giunge il rumore / dei bicchieri fino a sotto).

Il poemetto paduliano, che riproduce la nascita di un Bambino, fra i nostri monti, con le contraddizioni che si sono avute e in parte si riscontrano ai giorni nostri è, perciò il pretesto, per lanciare un messaggio di solidarietà verso chi ha bisogno e, spesso, ancora oggi, evidenzia l’insensibilità di chi, con pretesti vari la nega.

Quanto proposto dal gruppo di artisti calabresi, e fatto proprio dalla Fondazione «Vincenzo Padula» di Acri, è un modo nuovo, per sensibilizzare e far riflettere su una ricorrenza, il Natale che, diversamente, verrebbe vista come festa, puramente consumistica, e non come riflessione sui problemi che non possono e non debbono essere liquidati nell’indifferenza.


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