di Giuseppe Sestito
Si sta aspettando che, da un giorno all’altro, venga annunciata, da parte dei presidenti dei consigli comunali di Catanzaro e Lamezia Terme, la data scelta per l’incontro in cui prendere in esame i problemi comuni alle due città, e rispettivi hinterland, e mettersi d’accordo su come poterli risolvere presto e bene.
Non mi pare che ancora sia filtrato qualcosa di preciso dalla Presidenza consiliare del Comune lametino. Certamente, molto di suo ci avrà messo il Covit-19 che ha sparigliato le carte di tutte le istituzioni, pubbliche e private, costringendo i rispettivi responsabili apicali a sospendere molti dei loro impegni e rimandarne l’esecuzione.
I problemi sul tappeto, tra Catanzaro e Lamezia, sono molteplici e complessi. Basta ricordarne due di particolare importanza. Mi riferisco alla situazione sanitaria lametina, con il ruolo che il nosocomio Giovanni Paolo II deve svolgere nella città e nel comprensorio e al collegamento ferroviario, elettrificato e veloce, tra Catanzaro Lido, Lamezia Terme Centrale e l’Aeroporto internazionale. Dalla lettera di Zaffina a Polimeni e da ciò che scrive il sindaco Mascaro nel suo programma elettorale, sembra evincersi che tutti i preliminari sarebbero stati risolti e si starebbe attendendo solo che i lavori vengano appaltati per essere finalmente portati a termine.
Sennonchè, due interventi sui giornali, da fonti diverse, posteriori alla interlocuzione tra i due presidenti consiliari, hanno fatto sorgere dubbi e perplessità che le cose stiano veramente così.
Il Presidente dell’Associazione “Ferrovie in Calabria”, Roberto Galati, ha scritto sul Quotidiano del Sud del 28 febbraio u.s., che mentre a Catanzaro e Lamezia Terme viene rinfocolata la querelle secondo cui nella Città dei Tre Colli si pretenderebbe di costruire un nuovo tracciato che da Settingiano colleghi Lamezia Terme Centrale e l’Aeroporto attraverso la Valle di Maida, a Lamezia invece si ritiene necessario modernizzare e rendere elettrificata e più veloce la linea ferroviaria già esistente che, partendo da Catanzaro Lido giunga fino all’Aeroporto rispettando le fermate intermedie di Nicastro, Sambiase e Lamezia Terme Centrale. Questa disputa avviene mentre in realtà, secondo Galati, sarebbero stati già assunti degli impegni ben precisi – programmati a gennaio 2017 e finanziati con il piano operativo CIPE 2014-2020 per la cifra complessiva 81 milioni di euro – per realizzare la tratta ferroviaria secondo l’impostazione auspicata dai lametini.
Inoltre, scrive sempre il presidente di “Ferrovie in Calabria”, il collegamento Lamezia Terme Centrale-Aeroporto non si realizzerebbe tramite allungamento del tratto ferroviario, bensì, attraverso un “servizio di bus ad elevato livello di servizio su corsia riservata, da Lamezia Centrale all’aeroporto attraverso l’utilizzo di nuovi bus elettrici ed incremento della frequenza ad una corsa ogni 15 minuti, proseguendo con la già attiva integrazione tariffaria esistente tra Trenitali e Lamezia Multiservizi.”
“Sembra molto strano, conclude l’informativa di Galati , che né l’amministrazione comunale di Lamezia Terme, né quella di Catanzaro, il cui sindaco è anche presidente della provincia, ne siano a conoscenza.”
Qualche giorno dopo, il 3 marzo scorso, sul citato Quotidiano del sud, è intervenuto il consigliere regionale Tallini il quale si è detto favorevole alle elettrificazione e velocizzazione del collegamento ferroviario di cui si discute nonchè “alle fermate strategiche di Nicastro e Sambiase…” aggiungendo però che “la Regione, i comuni interessati, la Provincia, Trenitalia e RFT, debbano sedersi intorno ad un tavolo e ragionare su un realistico progetto di velocizzazione della tratta, di ammodernamento delle stazioni ecc. ecc….”
E qui sono iniziati, almeno per me, ma penso anche per tanti cittadini di Lamezia, le perplessità ed i dubbi perché se, da quanto si dice e si scrive, sarebbe stato tutto deciso, l’incontro al “massimo livello” tra presidenti dei consigli comunali dovrebbe servire solo a stabilire non quale dev’essere il tracciato della tratta ferroviaria, ma cosa si debba fare, insieme, per rendere esecutivo l’appalto dei lavori. Né ci sarebbe bisogno di convocare altri tavoli tra esponenti di diverse istituzioni calabresi e provinciali, come auspica Tallini, per ragionare su un “realistico progetto” perchè il progetto, già bell’e approvato e finanziato, ci sarebbe già!
Da questo ambaradan di esternazioni, verbali e scritte, ho dedotto che il compimento della tratta Catanzaro Lido – Aeroporto abbia assunto una dimensione incomprensibile al pari del Corona virus che infesta l’Italia in questi giorni: molti ne scrivono e tutti ne parlano, spesso a vanvera, ma nessuno sa come stiano realmente le cose.
Poiché di metropolitana di superficie se n’è cominciato a parlare e dibattere nei primi anni Ottanta del secolo scorso e da allora sono passati quasi quarant’anni senza che si sia approdati a nulla di positivo, non vorremmo che, di decenni, ne passassero altri quattro e alla fine la città si ritrovasse ancora allo stesso punto. Non di oggi, di allora.
Mi sembra, pertanto, opportuno che in merito a questo problema si faccia chiarezza perchè i cittadini di Lamezia hanno il diritto di sapere come stanno esattamente le cose, mentre Zaffina, Mascaro e la sua giunta hanno il dovere di informarli in modo chiaro ed esauriente.