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26 maggio 2020

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Il ‘no’ al bilancio di previsione della Provincia di Catanzaro. Il consigliere Zicchinella (PD): «L’ente ha bisogno di una guida»


“A pochi mesi dal giro di boa di questa consiliatura avviata a novembre 2018 non possiamo dare più credito in bianco al presidente della Provincia di Catanzaro. L’anno scorso ho espresso il mio voto favorevole al bilancio di previsione per consentire alla macchina amministrativa di mettersi in modo, ma a distanza di un anno le cose non sono certo migliorate, e la macchina sembra ferma al palo”. E’ quanto afferma il consigliere provinciale, capogruppo del Partito democratico a Palazzo di Vetro e sindaco di Sellia, Davide Zicchinella, approfondendo le ragioni del proprio voto negativo al bilancio dei previsione approvato dal Consiglio provinciale, guidato dal presidente Sergio Abramo.

“Da capogruppo del Partito democratico, assieme ai colleghi delle forze di opposizione, abbiamo dato sempre segnali di grande responsabilità: abbiamo votato punti importanti come la rinegoziazione dei mutui, le pratiche inerenti i contenziosi. E il bilancio di previsione è stato approvato nella seduta di venerdì 22 maggio perché i consiglieri di minoranza, responsabilmente, hanno accettato che i tempi di deposito fossero dimezzati – spiega ancora Zicchinella -. Ma è arrivato il momento che la politica prenda il sopravvento e si esca dall’ordinario, da una visione ragionieristica o manageriale del governo della Provincia. Un maggiore raccordo tra il presidente, il Consiglio provinciale e i sindaci del territorio è imprescindibile: organizzare momenti di confronto tra i sindaci e l’Amministrazione provinciale è fondamentale, soprattutto adesso nella fase di ripresa dopo il fermo economico e sociale che ha segnato la fase 1 del contrasto alla diffusione del coronavirus. Una fase quella del lockdown che ha visto i sindaci soli a combattere sul territorio con emergenze-urgenze a tratti drammatiche: il territorio non ha sentito la vicinanza della Provincia che dovrebbe essere Ente di prossimità ai Comuni. Siamo consapevoli della difficoltà di incontrarsi in presenza in questa fase di contenimento del virus che si poggia ancora su misure di distanziamento sociale solide, ma la tecnologia ci è venuta in soccorso con un uso proficuo dei social media che hanno accorciato distanze e abbattuto muri comunicativi in ogni settore. E qui apro una parentesi sulla mia partecipazione alle sedute delle commissioni: alle prese, come tutti, un lavoro particolare e la gestione amministrativa, con misure di contenimento, buoni spesa, mascherine, risposte urgenti e difficoltà di spostamento è stato davvero difficile incontrarsi, ma avremmo potuto organizzare confronti a distanza sfruttando le possibilità che l’innovazione tecnologica ci offre. Possibile che in tutta Italia, e anche nel mio piccolo Comune, le Giunte si sono tenute in remoto e la Provincia non ha potuto organizzare dei momenti di questo tipo?”, si chiede ancora il capogruppo del Pd a Palazzo di Vetro.
“I mezzi ci sono, insomma, basta la volontà e le amministrazioni locali hanno bisogno di una guida: è questo il ruolo che la riforma degli enti locali, che non ho mai avuto remore a definire scellerata, assegna alle Province, casa dei Comuni, tanto che gli stessi organismi vengono eletto con voto diretto degli amministratori locali – dice ancora Zicchinella -. Nello stesso tempo vedo, purtroppo, una perdita di ruolo e di peso dell’Ente provinciale che dovrebbe mantenere un raccordo con il territorio, e tutelare gli interessi di tutti gli 80 Comuni. Sarebbe il caso, e il momento, di aprire dei tavoli di confronto regionali per salvaguardare e dare peso all’area centrale della Calabria: la Provincia deve un ruolo di coordinamento, che in questi mesi è mancato. La politica deve prendere il sopravvento – conclude Zicchinella – e malgrado le ristrettezze delle risorse a nostra disposizione, la Provincia deve fare fronte comune proprio perché possiamo programmare e progettare puntando su fondi regionali. Una programmazione da definire e costruire attraverso il confronto con le amministrazioni locali – e non incontri bilaterali presidente-sindaci o parte delle opposizioni che fanno capo alla parte politica più vicina – recependo istanze e bisogni capace di rendere davvero protagonisti Comuni che sono il cuore pulsante della provincia”.


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