Il caso Bellavia al ‘GFVip’ e lo scontro Lucarelli-Zanicchi a ‘Ballando con le Stelle’ “denotano una totale assenza di stile“. “E lo stile in fondo è il nostro modo di rappresentarci. Manca la consapevolezza dell’autorappresentazione”. A parlare così di quanto accaduto la scorsa settimana in tv, prima al ‘Grande Fratello Vip’ e poi a ‘Ballando con le Stelle’, è Stefano Zecchi, ex professore di Estetica all’Università di Milano, che torna in questi giorni in libreria con il saggio ‘In nome dell’amore’, pubblicato da Mondadori.
“Oggi – spiega Zecchi all’Adnkronos – prevale una specie di autorappresentazione sfacciata. Come se questa fosse la ricetta per una comunicazione di successo. I social – aggiunge – sicuramente hanno aiutato questa tendenza. Perché hanno abituato la maggioranza di noi ad una assoluta rapidità della comunicazione che non necessità di controllo. La si vive come un effimero, che può essere facilmente dimenticata o smentita poco dopo”.
“Ma portare questo tipo di linguaggio nel totem televisivo – sottolinea Zecchi – non si può fare senza essere giudicati male o almeno con sospetto. Eppure c’è questa involuzione, anche cercata, come se fosse una frontiera della disinibizione, della modernità. Forse c’è anche chi pensa di ribellarsi così alla dittatura del politicamente corretto. Ma in troppi casi il politicamente scorretto sta diventando un linguaggio scurrile che non tocca la sostanza dei concetti”, conclude.