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2 febbraio 2019

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Impressioni Mobili II edizione: il successo di «Testuali parole», workshop di scrittura partecipata “Crea il tuo epitaffio”


Si è svolto con successo il 30 gennaio presso il Tip Teatro di Lamezia, all’interno della rassegna culturale Impressioni Mobili, il primo appuntamento letterario di Contemporanea, a cura di Open Space Associazione Culturale, che ha inteso toccare con immagini, musica e parole Edgar Lee Masters di cui, fra le maggiori opere, si ricorda l’Antologia di Spoon River.
A seguire si è svolto il primo workshop di scrittura partecipata Testuali Parole, curato da Manifest. (Manifest Blog: Testuali parole, workshop di scrittura partecipata Crea il tuo epitaffio)

Alcuni epitaffi emersi durante il workshop:

Ho passato gran parte del tempo

A pensare sul tempo,

gli anni mi volarono

a sproposito

su nomi, scritture, libri e storie –

ma non appena ponevo loro

la parola fine

in un solo respiro

loro ricominciavano

daccapo sempre uguali

e sempre diversi –

Ho giocato a leggere

E a recitare,

da un angolo

all’altro della città –

profanatemi, se volete,

e ditemi voi

se all’ultimo spettacolo

c’è stata davvero

la fine.

di Domenico D’Agostino

Qui giace, in polvere di miseria, un uomo che ha tentato di vivere,

seppur sopportando una effimera verità.

Ho esorcizzato il male di vivere trasformandolo in poesia, ho cercato

Risposte nel passato piccolo del mio ambiente natale, e in quello più

Importante di una Italia che con difficoltà ho cercato di amare come

Figlio modello.

Sono polvere confusa con Sali minerali, potassio, azoto, sono nutrimento

Di un albero (o forse una foresta?) che a differenza del mio nome, sarà

Utile difendere, conservare, amare spassionatamente.

Vorrei dirvi, ora che “non sono più”, dimenticatemi.

Ma ogni mia parola, ogni mio scritto, ogni mia provocazione è stato un

Tentativo, forse fallimentare, di non essere annoverato nel grande

dimenticatoio della storia umana.

di Matteo Scalise

Molte e molte volte

Mi chiesero chi ero e

Da dove venissi.

Io rispondevo: da un

Luogo di luce e di

Mare.

E non sapevo come fossi finita qui,

in questa terra meravigliosa e desolata.

Forse per amore.

di Annamaria Persico

Da disadattato per tutta la vita

Scelsi di occuparmi dei disadattati.

Iniziai la vita da bipede ma nel mezzo

Dell’adolescenza diventai un quattro ruote

Studiai legge, per aiutare i miei simili

Ma non venni mai ringraziato. Ad un certo punto

Decisi di occuparmi degli altri divertendomi

E raccontando la mia vita. Farò questo per

Il resto dei miei giorni. Morrò ne sono

Certo ma morrò succhiando il miele della

Vita

di Antonio Saffioti

Sotto questo manto d’erba e papaveri

Giace una mente folle e creativa.

Con la sua arte ha riscoperto

Il senso del bello e la gioia delle

Piccole cose, condividendolo col mondo.

Critica teatrale, scrittrice, pittrice

E prima presidentessa della Repubblica

Donna!

di Ylenia Caruso

Ho sognato una me

Ingravidata,

oggi non ho più paura

parlo con la morte,

e mi sorprendo viva.

di Valeria D’Agostino

Per tutta la vita rincorsi la morte

Tentando di corteggiarla, di compenetrarla

Diverse volte, provando di farla mia, per far sì

Che lei mi facesse suo.

Con la senescenza cessai di rincorrere tante cose

Fra le quali anche la morte:

fu allora che la morte, io,

me la sentì addosso!

Gravava su ogni flaccido muscolo;

fra le molte pieghe della mia, ormai, rugosa pelle,

come rigagnolo pestilenziale, fluisce

la parola: lapide.

«Qui giace Giovanni Mazzei

Morto così come è nato:

senza far nulla per volerlo,

senza far nulla per evitarlo»

di Giovanni Mazzei

Stette sul ramo della vita

Ad osservarla scorrere.

Silenzi e parole riempirono

Il suo tempo

Tinto d’inchiostro su

Pagine bianche.

Fogli colmi d’esistenza

Scandirono le sue ore.

Ora giace dopo lo schianto,

lasciando ad altri i suoi

pensieri scritti

e tacendo in eterno

quelli mai rivelati.

di Daniela Lucia

Per non soffrire più

Non eliminiamo la nostra

Sensibilità

Ma tutto ciò che ci

Impedisce

Di viverla a pieno.

di Raoul Serratore

Qui giacciono le stanche spoglie di

Chi ha fatto o provato a fare qualcosa, di

Chi ha detto o provato a dire qualcosa, di

Chi ha pensato o provato a pensare qualcosa, di

Chi ha amato o provato ad amare qualcosa.

di Antonio Pagliuso

Di doppia luce visse, di tenebre e sole,

paura e avventura,

sfacciata e frenata;

di libertà e immaginazione,

di determinazione ed entusiasmo,

di fedeltà nell’amore,

creativa nello spirito.

Figlia di un Dio ferito perché incarnato,

io ferita perché di carne.

di Claudia Foresta

Quando morirò possa comunque

Allah perdonare la mia anima

Passata, mi chiamo Muhammad

Samir, il nome del nostro profeta.

di Samir

Da infante predisposta ad un perenne urlo

Da adolescente rivolta ad un continuo e sollecitato

subbuglio

Da adulta precursore di una ricercata giustizia

Da anziana speranzosa di una accoglienza senza mestizia

Da morta vogliosa di guardare da un’altura

celestiale

al di sotto una folla di nostalgici che

la sottoscritta

non possono dimenticare

mentre con soddisfazione sto a guardare

e con un gesto mando tutti a…

altrove senza ipocrisia a dover…andare!!!

di Rita Giura

Valeria D’Agostino


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