Altopiano silano (Foto Mario Greco)
27 ottobre 2017
Altopiano silano (Foto Mario Greco)

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In Calabria gli Ateliers europei 2018 del Paesaggio


Si svolgerà in Calabria la prossima riunione degli Ateliers del consiglio d’Europa per la diffusione e la divulgazione delal cultura del paesaggio: così è stato annunciato nel corso degli Stati generali del paesaggio, svolti a Roma nei giorni scorsi organizzati dal Ministero per i beni culturali alla presenza dell’assessore regionale alla pianificazione territoriale della Calabria, Franco Rossi, da Maguelonne Déjeant-Pons, segretaria esecutiva della Convention européenne del paesaggio.

La decisione deriva dal fatto che il Council of Europe meeting, svolto a Brno, Czech Republic, nel settembre scorso, aveva molto apprezzato il programma presentato dall’assessore Rossi che mette in stretta relazione i contratti fiume di lago e di costa, i collegamenti strutturali fra mare e montagna (paesaggi naturali ancora integri e di grande valore ambientale e di beni archeologici e storici), i paesaggi residuali di colture agricole storiche di agrumeti e bergamotteti.

Un programma che si basa sulla costruzione di una conoscenza critica dei luoghi, con proposte progettuali ispirate a una più matura consapevolezza dei valori paesaggistici al fine di promuovere uno sviluppo economico sostenibile, coerente con i principi di legalità e di partecipazione attiva dei cittadini. L’azione portata avanti dalla Regione parte dalla riflessione che la Calabria è caratterizzata da una struttura urbana debole, costituita da poche città a fronte di una prevalenza di centri di dimensioni medio piccole e, quindi, da una geografia insediativa priva di un vertice ordinatore a scala regionale e articolata in più centri con funzioni urbane relativamente deboli e con un rango di influenza a scala locale.

«In tale quadro», ha spiegato l’assessore Rossi, «il reticolo dei fiumi e delle fiumare rappresenta un sistema intermedio tra il sistema delle aree costiere ed il sistema delle aree interne, cerniera fondamentale di relazione tra i diversi centri abitati, ambiente e natura; asse viario di penetrazione verso le aree interne. Il reticolo idrografico calabrese riesce a segnare una ‘pluralità di paesaggi’ che, in un mosaico di variegate tessere e figure paesaggistiche, rappresentano una sintesi antica tra le forme del territorio e i processi naturali ed antropici che lo hanno modellato. Ed è proprio in questi territori di penetrazione mare-monti, scanditi dalla presenza di un corso d’acqua fiume o fiumara, che si colloca un patrimonio insediativo che conserva impianti urbanistici e tessuti architettonici antichi».

«In tali contesti si ritrovano numerose emergenze geomorfologiche, botaniche, forestali e faunistiche. In generale, le fasce fluviali e gli intorni degli alvei costituiscono elementi portanti degli apparati paesistici principali ed ecosistemi strutturanti per i paesaggi di tipo diverso individuati. In questo contesto», rimarca Rossi, «i Contratti di fiume, di costa e di lago emergono nel dibattito nazionale ed internazionale, tuttora in corso, quali strumenti per attuare la ‘resilienza’ dei territori, a fronte degli impatti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche e della relativa domanda di una gestione attenta ai fini dell’adattamento».

In Calabria, parte dall’assessorato alla pianificazione territoriale ed urbanistica il contributo al dibattito, attraverso riconoscimenti di carattere normativo, ma anche attraverso politiche ed azioni volte alla sensibilizzazione ed educazione al bene collettivo fiume (fiumara/torrente, lago, costa), proponendo la costruzione di percorsi di pianificazione locale per l’adattamento, da realizzarsi con un’ampia partecipazione pubblico-privata ispirata ai principi della responsabilità condivisa e della co-progettazione a misure di adattamento efficienti e sostenibili e grazie all’avvio di progetti pilota su bacini/sottobacini idrografici calabresi, supportati anche dal mondo della ricerca scientifica.

Il fiume è da considerarsi come elemento strategicamente connettore e generatore di identità e territorialità, di relazioni fruitive tra la costa e le aree interne, come elemento funzionale alla complessità eco-sistemica, alla valorizzazione delle risorse ambientali locali, come elemento di cura per la salvaguardia idrogeologica, come elemento di relazione tra il sistema città e i caratteri ambientali e rurali del territorio, come opportunità per valorizzare le attività agricole e artigianali locali, come nuovo spazio per re-immaginare territori efficaci ed innovativi, coesive strategie di area vasta.

Per quanto concerne i Contratti di fiume e di costa, l’assessorato, in coerenza con la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 Ottobre 2000, ha introdotto i cosiddetti Contratti di fiume come strumenti di programmazione negoziata per la pianificazione strategica volta alla tutela e valorizzazione delle risorse idriche, attraverso un approccio innovativo volto al coinvolgimento attivo e diretto dei cittadini e dei portatori di interesse legati al territorio fluviale, in materia di salvaguardia dal rischio idraulico e di valorizzazione e gestione delle risorse idriche.


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