A giugno prezzi fermi rispetto al mese precedente, un andamento che porta il livello di inflazione annua al 6,4%. E’ la stima flash elaborata dall’Istat che appunto vede per l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% del mese precedente.
La decelerazione del tasso di inflazione – spiega l’Istituto – si deve ancora, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,9%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +3,8%), degli Altri beni (da +5,0% a +4,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,7% a +6,5%). Per contro, un sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dai rialzi dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,6%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,2%, registrato a maggio, a +5,8%).
L’Istat segnala che si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,3% a +7,6%) e, in misura minore, quella dei servizi (da +4,6% a +4,3%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -3,3 punti percentuali, da -4,7 di maggio.
La stabilità rispetto a maggio dell’indice generale – osserva l’istituto di statistica – “risente delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (entrambi a +1,0%), degli Alimentari lavorati (+0,5%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,3%), dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,5%)”.
Commentando le stime, l’Istat parla di “una netta decelerazione” e ricorda come “l’ultima variazione congiunturale nulla è stata a maggio 2021″. “Il rallentamento dell’inflazione continua a essere fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei Beni energetici, in particolare della componente non regolamentata, in apprezzabile calo rispetto al mese precedente”.
CARRELLO SPESA
A giugno rallenta – ma restando sempre a livelli elevati – l’inflazione per il cosiddetto carrello della spesa: infatti la stima preliminare dell’Istat vede per i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona un calo in termini tendenziali (da +11,2% a +10,7%), affiancato da quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,1% a +5,8%).
Alla base di queste stime l’Istat spiega che l’inflazione acquisita per il 2023 è stabile a +5,6% per l’indice generale, mentre sale a +4,9% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, poi, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e del 6,7% su base annua (in netta decelerazione da +8,0% di maggio).