Il 27 aprile prossimo inizierà, presso il Tribunale di Paola, il processo contro i quattro ragazzi che il 25 giugno del 2016 a Sangineto (Cosenza) presero a palate, impiccarono e uccisero un cane randagio bianco che venne poi chiamato Angelo.
Non contenti di aver compiuto questo gesto efferato, i giovani si filmarono con il telefonino e pubblicarono online il video, che divenne presto virale sui social network e permise la loro identificazione da parte delle autorità preposte.
Le Iene fecero un servizio portando ulteriormente alla ribalta questo caso, mentre su Facebook venne creata la pagina L’urlo di Angelo.
Tra gli aspetti più brutti di questa vicenda, oltre al gesto e all’autocelebrazione dei ragazzi, fu che inizialmente il paese stesso si preoccupò non tanto che fra i suoi abitanti ci fossero persone capaci di un gesto simile, ma che tutto quel caos mediatico fosse successo per un semplice cane.