Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale
19 gennaio 2019
Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale

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Intelligence, Antonio Baldassarre e Cosimo Ferri al Master dell’Università della Calabria


Introdotti dal direttore del Master Mario Caligiuri, sono stati il presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre e il magistrato e deputato Cosimo Ferri a tenere le lezioni del Master in Intelligence dell’Università della Calabria per trattare i valori costituzionali e i rapporti tra intelligence e magistratura.

In mattinata Antonio Baldassarre ha illustrato l’origine delle moderne Costituzioni, che nasce negli Stati Uniti fondata sul contratto sociale in opposizione alla visione europea impostata sull’autorità. Per Baldassarre l’intelligence è un’attività necessaria per ogni sistema politico sovrano in quanto la prima sicurezza è quella dell’ordinamento costituzionale. Infatti, l’intelligence è un bene fondamentale che viene prima di tutto poiché senza sicurezza le istituzioni sono deboli e i diritti inapplicabili.

In relazione ai provvedimenti legislativi in discussione in queste settimane, Baldassarre ha precisato che la sicurezza non consiste nella tutela dei diritti bensì è il presupposto indispensabile per la garanzia dei diritti. Ha poi proseguito dicendo che la tutela della sicurezza si trova in modo implicito ed esplicito in tutti gli ordinamenti costituzionali. Di conseguenza, l’intelligence deve vigilare affinché non venga minacciata l’unità politica dello Stato ed appunto per questo deve essere regolata, necessaria ed efficace. Pertanto, l’intelligence è una delle attività fondamentali per garantire la libertà politica.

Il modello adottato in Italia è quello americano che consiste in un’attività riservata la cui segretezza è commisurata ai principi democratici, che richiedono trasparenza. Infatti, è previsto il controllo parlamentare dell’intelligence che nel contesto americano assegna alla Commissione del Senato poteri parificati a quelli dell’autorità giudiziaria. Baldassarre ha poi affrontato l’attualità del tema dell’intelligence alla luce delle riflessioni di Carl Schmit che prefigura una guerra civile globale, nella logica della contrapposizione inevitabile tra amico e nemico.

Per cui, secondo il pensatore tedesco la globalizzazione si oppone alla democrazia e secondo Baldassarre non solo la globalizzazione ha allargato le distanze tra gli Stati ma anche in Italia tra Nord e Sud, rendendo ancora più complesso il più grande politico del nostro Paese. In tale contesto, l’introduzione dell’euro ha accentuato le differenze tra il nostro settentrione, integrato economicamente con Francia e Germania, e il Mezzogiorno d’Italia, sganciato da queste possibilità di sviluppo. Baldassarre ha concluso dicendo che il mondo diviso in due blocchi aveva un suo ordine che oggi invece è assente ed è soggetto a forze temporanee ed appunto per questo la funzione dell’intelligence oggi è molto più importante di ieri.

Nel pomeriggio è intervenuto in video conferenza Cosimo Ferri che ha ribadito come l’intelligence rappresenti un’area fondamentale dello Stato nel contrasto alla criminalità e al terrorismo. Ha quindi richiamato la funzione molto importante dell’intelligence negli istituti penitenziari. Nel contempo, ha ribadito la necessità delle collaborazioni internazionali in quanto a problemi globali occorre proporre delle risposte globali, coinvolgendo anche le principali società del cyberspazio. Ferri ha poi affermato che il contrasto alla criminalità richiede investimenti sociali e infrastrutturali, accompagnati dalla consapevole reazione delle Istituzioni e dei cittadini. E in tale quadro l’intelligence è decisiva. Il parlamentare ha poi evidenziato che la dimensione culturale è fondamentale e che la collaborazione tra Intelligence e magistratura rispetto al passato è molto più ampia, tanto che i risultati nel contrasto alla criminalità e al terrorismo sono anche il frutto di una più intensa comprensione delle rispettive funzioni.

Ferri ha poi concluso dicendo che il decreto antiterrorismo ha contribuito ad avvicinare i due mondi dell’intelligence e della magistratura dicendo che il confronto deve essere non solo di natura culturale ma di visione, progettazione ed anche operativo: occorre quindi avvicinare sempre di più questi due ambiti che operano su piani nettamente distinti ma con l’obiettivo comune di tutelare le libertà dei cittadini e garantire la sicurezza dello Stato. Le lezioni del Master in Intelligence proseguiranno alle ore 8.30 di sabato 19 gennaio 2019 nell’aula Caldora dell’Università della Calabria sempre sui temi giuridici connessi all’Intelligence con le lezioni dei Prefetti Carlo Mosca, consigliere di Stato emerito e vice direttore vicario del Sisde dal 1992 al 1994, e Marco Valentini, Direttore dell’Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari del Ministero dell’Interno.


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