A fronte di una sostanziale stabilità dei prezzi (+0,1% la variazione congiunturale del deflatore implicito dei consumi), il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto del 3,1%.
In riduzione la pressione fiscale che nel primo trimestre del 2023è stata pari al 37,0%, -0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
CONTI PUBBLICI, IN 1° TRIM. SALDO PRIMARIO NEGATIVO
Nel primo trimestre 2023 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -12,1% (-11,3% nello stesso trimestre del 2022). Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -8,8% (-7,6% nel primo trimestre del 2022). Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -6,0% (-5,9% nel primo trimestre del 2022).
Nel primo trimestre del 2023, l’indebitamento delle AP in rapporto al Pil ha mostrato un peggioramento rispetto allo stesso trimestre del 2022 per la minore incidenza delle entrate, riflesso in una riduzione della pressione fiscale. Il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato del 3,1% rispetto al trimestre precedente, grazie al sensibile rallentamento della dinamica dei prezzi. La propensione al risparmio delle famiglie, pur continuando il suo calo in termini tendenziali, ha segnato il primo aumento in termini congiunturali dopo diversi trimestri di diminuzione, attestandosi al 7,6%.
La quota di profitto delle società non finanziarie ha segnato il primo calo congiunturale dal primo trimestre del 2021, raggiungendo il 44,6%. Anche il tasso di investimento ha segnato una lieve diminuzione per il rallentamento della spesa per investimenti.