Italia quasi tutta zona gialla, allarme per assembramenti nelle città
1 febbraio 2021

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Italia quasi tutta zona gialla, allarme per assembramenti nelle città


(Adnkronos)

Da oggi quasi tutta Italia è ormai di nuovo in zona gialla: sono solo 5 le regioni ancora in zona arancione. Ma è già scattato l’allarme assembramenti. Sono infatti circolate immagini nel weekend che mostrano tante persone in strada in diverse città, da Milano a Bologna fino a Roma. “Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”, ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza.


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“Penso che queste immagini siano comprensibili ma non accettabili. Comprensibili perché dopo settimane e mesi di restrizioni c’è un grande desiderio di normalità ma inaccettabili perché il virus è tra noi, non siamo fuori dall’emergenza. Ci sono paesi intorno a noi che sono in condizioni peggiori”, ha commentato Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, con l’Adnkronos.

“Il sistema dei 21 indicatori ci dice che siamo gialli ma se cominciamo con gli assembramenti resteremo gialli per una o due settimane e poi torneremo a misure più dure”, ha detto il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri, ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’. ”Le misure introdotte a Natale hanno sortito gli effetti auspicati – ha spiegato – i contagi si riducono relativamente, scende la pressione sulle terapie intensive e dei malati negli ospedali. Allo stato attuale il comportamento dell’epidemia in Italia è sostanzialmente sotto controllo. Ma se noi dopo che ci siamo colorati di giallo ricominciamo a far finta di niente e assistiamo a scene come quelle che ho guardato in tv e sui siti con terrore perderemo di nuovo il controllo dell’epidemia perché il virus non è stato sconfitto”.

“E’ un problema” dice Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro Roberto Speranza, si esprime così a Domenica In, riferendosi a un’Italia quasi completamente gialla. Per contrastare la diffusione del coronavirus non serve “un lockdown come marzo 2020 ma una zona rossa adeguatamente rispettata. A ottobre avevo detto di fare un lockdown a Milano, non è stato fatto. Poi siamo stati costretti ad adottare misure più dure a Natale e per questo oggi possiamo permetterci qualche timida riapertura. Le cose vanno fatte prima, il virus va preceduto. Ma agire prima significa essere impopolare”. Da domani zona gialla quasi ovunque “ed è un problema. La gente si prende giustamente tutti gli spazi che vengono concessi. Se si può andare nei centri commerciali, la gente ci va. Gli operatori economici dovrebbero pretendere il tracciamento dal governo e dalle regioni. I paesi che hanno fatto questo, non si fanno più sfuggire il virus”.

“Tanti non hanno ancora capito, soprattutto i più giovani, e questa è una grande sconfitta collettiva della nostra società”. Lo ha affermato la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’ sottolineando che “sappiamo che le restrizioni della zona rossa e arancione sono molto efficaci ma non si può dire lo stesso della zona gialla. Anche se, con i nuovi criteri più stringenti, ci si arriva in condizioni migliori a livello di contagi e ricoveri”.


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